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«Il molo per gli aiuti a Gaza sarà operativo entro inizio maggio»

Lo fanno sapere fonti dell'esercito israeliano: i soldati si occuperanno della sicurezza – L'Egitto propone il rilascio di 33 ostaggi, «i soli ancora vivi» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«Il molo per gli aiuti a Gaza sarà operativo entro inizio maggio»
Red. Online
26.04.2024 06:30
20:22
20:22
«Ucciso un importante terrorista nel sud del Libano»

Un membro senior del gruppo terroristico della Jamaa Islamyia è stato ucciso in un attacco di droni israeliani mentre guidava la sua auto su un'autostrada vicino a Meidoun, nel sud del Libano. Lo ha annunciato l'esercito israeliano citato dal quotidiano in linea multilingue israeliano The Times of Israel.

Si tratta di Mosab Khalaf che, secondo le forze armate israeliane, «ha guidato e portato avanti numerosi attacchi» dal Libano contro obiettivi israeliani, soprattutto nell'area del Monte Dov, e che stava anche coordinando attacchi con la filiale libanese di Hamas.

19:20
19:20
Germania: la polizia disperde il sit-in pro Palestina al Reichstag

Un sit-in filopalestinese allestito con tende davanti al Reichstag, la sede storica e attuale del parlamento tedesco a Berlino, è stato disperso dalla polizia che ha anche compiuto fermi. Lo segnala il sito del quotidiano berlinese Der Tagesspiegel.

Il raduno «di protesta degli anti israeliani» è stato proibito oggi e nel pomeriggio «tutte le tende» sono state smantellate dalla polizia, che ha anche «arrestato alcuni» manifestanti, riferisce il sito.

«Il campo di protesta 'Occupy Against Occupation'» (Occupa contro l'occupazione) era stato allestito sul prato prospiciente lo storico edificio l'8 aprile, alla vigilia dell'udienza della Corte internazionale di giustizia (Cig) dell'Aja (Paesi Bassi) sulle accuse del Nicaragua alla Germania circa le uccisioni di civili a Gaza compiuta da Israele, come documenta un account Instagram degli organizzatori della protesta.

«La Palestina non va da nessuna parte e nemmeno noi! Protestiamo contro il ruolo attivo della Germania nel genocidio in corso del popolo palestinese», avevano scritto all'epoca i militanti invitando ad unirsi al sit-in andato poi avanti per 18 giorni.

19:19
19:19
Il ministro Ben Gvir coinvolto in un incidente stradale

Il ministro della sicurezza nazionale israeliano, Itamar Ben Gvir, è stato coinvolto in un incidente stradale questa sera dopo aver lasciato il luogo di un attentato a Ramla, dove aveva fatto un sopralluogo. Ha riportato ferite lievi.

L'auto su cui viaggiava con la figlia e l'autista si è ribaltata, scrivono i media israeliani, sottolineando che il ministro e gli altri a bordo della vettura sono stati portati in ospedale, con lesioni lievi «e pienamente coscienti», ha poi precisato l'ufficio del ministro.

Un testimone oculare ha indicato al sito di informazioni con sede nello Stato ebraico Ynet che l'auto di Ben Gvir è passata con il semaforo rosso schiantandosi contro un altro veicolo proveniente dalla direzione opposta.

A Ramla, nel centro di Israele, oggi una ragazza di 18 anni è rimasta gravemente ferita a coltellate in un presunto attacco terroristico. Secondo i servizi di ambulanza, citati dal quotidiano in linea multilingue israeliano The Times of Israel, l'aggressore è stato poi ucciso a colpi di arma da fuoco.

17:45
17:45
«Si arrivi a un'intesa in tempi brevi o entriamo a Rafah»

Si sono conclusi i colloqui tra Israele e la delegazione egiziana per un accordo sugli ostaggi e la tregua a Gaza. Parlando ai media, fonti israeliane hanno definito «molto buoni» i colloqui, che hanno portato a «progressi».

Un alto funzionario israeliano ha detto al canale televisivo israeliano Channel 12 (Keshet 12) che «si tratta dell'ultima opportunità» di raggiungere un accordo «prima che l'esercito entri a Rafah». Israele ha quindi chiarito agli egiziani che non permetterà ad Hamas di perdere tempo o di «trascinare i piedi» per impedire l'operazione militare a Rafah.

16:58
16:58
Vertice in Arabia Saudita per discutere la situazione a Gaza

Fonti diplomatiche hanno reso noto che alti funzionari arabi ed europei sono attesi nella capitale saudita Riad questo fine settimana per un vertice economico e per discutere della guerra tra Israele e Hamas a Gaza.

Secondo il programma dell'incontro, dopodomani si aprirà il World Economic Forum, al quale parteciperanno i ministri degli esteri saudita, giordano, egiziano e turco. Lunedì, una sessione dedicata a Gaza riunirà il nuovo primo ministro palestinese Mohammed Mustafa, il capo del governo egiziano Mostafa Madbouly e Sigrid Kaag, coordinatrice degli aiuti delle Nazioni Unite per Gaza. Il ministro degli esteri francese Stéphane Séjourné è tra gli europei che saranno nella capitale saudita durante il vertice per discutere della guerra, scoppiata dopo l'attacco di Hamas a Israele il 7 ottobre.

«A Riad sono previste discussioni tra funzionari europei, americani e arabi su Gaza e sulla situazione regionale», ha dichiarato una fonte diplomatica. Gli obiettivi del capo della diplomazia francese sono in particolare quelli di lavorare per il rilascio degli ostaggi catturati durante l'attacco di Hamas e di raggiungere un cessate il fuoco duraturo, ha dichiarato il portavoce Christophe Lemoine. Il ministro francese si recherà poi in Israele e nei Territori palestinesi e intende «ribadire agli israeliani la ferma opposizione a un'offensiva su Rafah», ha dichiarato Lemoine.

16:33
16:33
Erdogan: «Netanyahu assassino, è il macellaio di Gaza»

«Come gli assassini prima di lui, (il premier israeliano Benyamin) Netanyahu ha vergognosamente scritto il suo nome nella storia come il macellaio di Gaza». Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan durante una conferenza interparlamentare sulla Palestina a Istanbul (Turchia), trasmessa dalla televisione di Stato turca Trt.

«Dobbiamo intensificare i nostri sforzi affinché Netanyahu, il macellaio, sia ritenuto responsabile davanti alla legge», ha aggiunto il presidente turco.

Dal canto suo, il ministro degli esteri turco, Hakan Fidan, durante una conferenza stampa congiunta ad Ankara, la capitale turca, con il vicepremier della Nuova Zelanda, Winston Peters, ha affermato che «il conflitto tra Israele e Palestina ha smesso di essere una guerra ma è diventata una lotta tra gli oppressori e gli oppressi». La guerra si è evoluta in «una lotta tra i fondatori del sistema internazionale e gli oppressi all'interno di questo sistema», ha aggiunto Fidan, citato dall'agenzia di stampa governativa turca Anadolu.

Erdogan, sempre su Trt, ha affermato che «apprezziamo l'atteggiamento del governo spagnolo e del premier Pedro Sanchez sul riconoscimento dello Stato palestinese». Il leader turco ha comunque attaccato i paesi occidentali rispetto alla loro posizione sul conflitto a Gaza. «I valori dell'Occidente come democrazia, libertà, legge, libertà di espressione, di pensiero e della stampa sono stati dimenticati e accantonati quando la questione ha toccato Israele», ha detto Erdogan, sostenendo che «l'amministrazione americana non contribuisce alla soluzione con il suo sostegno incondizionato a Israele e ciò porta il problema a crescere ancora di più».

16:32
16:32
L'Egitto propone il rilascio di 33 ostaggi, «i soli ancora vivi»

«C'è un tentativo da parte del Cairo di riavviare i colloqui con una proposta egiziana che comporterebbe il rilascio di 33 ostaggi, tra donne, anziani e malati». Lo ha detto un funzionario dello Stato ebraico al quotidiano israeliano di lingua inglese Jerusalem Post, in merito alla delegazione egiziana che ha incontrato i mediatori israeliani per discutere degli ostaggi e di un cessate il fuoco a Gaza.

Secondo la testata, i funzionari dei servizi segreti israeliani ritengono che siano infatti solo 33 i rapiti ancora in vita, su un totale di 133 ancora trattenuti da Hamas e altri gruppi terroristici palestinesi nella Striscia.

Nelle scorse settimane anche funzionari degli Usa avevano riferito al quotidiano statunitense Wall Street Journal di temere che gran parte degli ostaggi israeliani a Gaza fossero morti.

«Gli egiziani stanno davvero prendendo in mano la situazione. L'Egitto vuole vedere dei progressi, anche perché è preoccupato per una possibile operazione a Rafah», ha aggiunto il funzionario israeliano al Jerusalem Post, secondo il quale il Qatar è stato sempre più escluso dai negoziati dopo la mancata risposta alle richieste israeliane di espellere i leader di Hamas dal suo territorio o di ridurre le loro finanze.

«Il Qatar è ancora coinvolto, ma in misura minore. È chiaro a tutti che non ha mantenuto le promesse, nemmeno quando si è trattato di espellere Hamas o di chiudere i loro conti bancari», ha detto.

06:30
06:30
IL PUNTO ALLE 6

Secondo fonti dell'esercito israeliano (Idf), l'isola artificiale o molo Joint Logistics Over the Shore (JLOTS) americano a Gaza dovrebbe essere completato e operativo entro l'inizio di maggio. Lo riferisce il Jerusalem Post. L'Idf, citato da Ynet, ha reso noto che si occuperà della sicurezza. Secondo funzionari israeliani, il molo temporaneo per far arrivare gli aiuti umanitari nella Striscia non sostituirà ma integrerà gli sforzi di aiuto via terra, che attualmente contano oltre 500 camion al giorno da quattro valichi di terra.