Stati Uniti

«Non riesco a respirare»: un nuovo caso George Floyd scuote l'America

Un 53.enne afroamericano è stato ucciso da agenti di polizia: lo hanno bloccato a terra con la manovra che già il 25 maggio 2020 causò la morte del 46.enne
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Ats
26.04.2024 17:17

Un afroamericano di 53 anni è morto sotto la custodia della polizia a Canton, in Ohio, dopo che un agente lo ha bloccato a terra con il ginocchio sul collo e poco dopo aver detto «non riesco a respirare». La polizia ha diffuso il video di 36 secondi dell'incidente accaduto il 18 aprile, e sul quale è stata avviata un'indagine.

Gli agenti coinvolti sono stati temporaneamente sospesi.

La polizia stava cercando il 53enne dopo che l'uomo era finito contro un palo elettrico e poi scappato, trovando riparo in un club per veterani. Una volta gli agenti giunti sul posto, ha iniziato a gridare «mi vogliono uccidere». In sottofondo - riportano i media statunitensi - si sente una voce dire «ti vogliono aiutare».

La polizia lo ha quindi fermato e messo a terra, con uno degli agenti che lo ha immobilizzato con il ginocchio sul collo almeno per 30 secondi per consentire a un altro poliziotto di ammanettarlo. Il 53enne ha iniziato a dire ripetutamente «non riesco a respirare» e gli agenti gli hanno risposto di calmarsi.

Solo oltre cinque minuti dopo che l'uomo appariva immobile sul pavimento, la polizia gli controlla il polso constatando l'assenza di battito. Passano altri minuti prima che venga praticata la rianimazione cardiopolmonare, poi arriva un'ambulanza e l'uomo viene portato in ospedale dove viene dichiarato morto.

La vicenda ricorda quella di un altro afroamericano, George Floyd, morto soffocato il 25 maggio 2020 a Minneapolis (Minnesota) dopo essere stato immobilizzato pancia a terra da un agente che gli tenne il ginocchio sul collo per circa dieci minuti.