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«Quattro mozioni per sbloccare il rinvio degli eritrei respinti»

L'espulsione è attualmente in fase di stallo: la Commissione delle istituzioni politiche del Nazionale (CIP-N) propone al plenum delle soluzioni
©Gabriele Putzu
Ats
26.04.2024 17:48

L'espulsione dei richiedenti asilo eritrei respinti è attualmente in fase di stallo. È quanto deplora la Commissione delle istituzioni politiche del Nazionale (CIP-N). Per questo propone al plenum di adottare quattro mozioni del Consiglio degli Stati, provenienti principalmente dal PLR, per cambiare la situazione.

Attualmente i richiedenti l'asilo eritrei respinti non possono essere rinviati con la forza, poiché le autorità eritree rifiutano categoricamente il rimpatrio coatto di propri cittadini, ricordano in una nota i servizi del Parlamento. Questa situazione va avanti da molti anni e riguarda tutti i Paesi europei.

Secondo la commissione, ciò è inaccettabile e tende a screditare il sistema d'asilo svizzero, che non sa come farvi fronte, poiché la conclusione di un partenariato migratorio o di un accordo di riammissione con l'Eritrea si è rivelato finora impossibile. La CIP-N ritiene che si debba fare ogni sforzo per sbloccare questa situazione, o perlomeno per compiere qualche passo.

Per questo motivo, con 17 voti contro 7 e 1 astensione, propone in primis al plenum di accogliere la mozione dell'ex «senatore» Thomas Minder (Indipendente/SH), che chiede un accordo in materia di migrazione con l'Eritrea. La CIP-N ha deciso di modificarla con l'aggiunta di una disposizione che preveda l'invio in Eritrea di un rappresentante della Segreteria di Stato della migrazione (SEM) per trattare le questioni migratorie.

Con 14 voti contro 11, propone inoltre di accogliere la mozione di Petra Gössi (PLR/SZ), che chiede la conclusione di un accordo di transito con un Paese terzo per rinviarvi i richiedenti eritrei la cui domanda d'asilo è stata respinta. Una minoranza è contraria alla mozione, ritenendo la proposta inefficace e molto costosa.

La commissione propone pure, con 12 voti contro 10, di accogliere la mozione di Andrea Caroni (PLR/AR), che chiede misure nei confronti della diaspora eritrea che commette violenze per difendere il regime da cui sostiene di essere fuggita. Negli ultimi anni alcuni eritrei sono infatti balzati agli onori della cronaca per manifestazioni pubbliche e violente inneggianti all'attuale regime. Secondo la minoranza della commissione, vi sono già gli strumenti legali per affrontare tali situazioni, quindi si tratta piuttosto di attuare quelli esistenti anziché di elaborarne di nuovi.

Infine, la CIP-N propone - con 15 voti contro 8 - di accogliere una mozione più generale dell'ex «senatore» Philippe Bauer (PLR/NE), che chiede di sostenere la prassi del Consiglio federale al fine di cercare di concludere nuovi partenariati migratori laddove si avverte una necessità strategica. Una minoranza propone di respingere la mozione, poiché ritiene che «sfondi una porta aperta», concludono i servizi del Parlamento.