Il reportage

A Comano sono tutti con Lara, o quasi

Lara Gut-Behrami è un passo più vicina alla generale di Coppa del Mondo, ma nel paese natìo le emozioni sono contrastanti
© CdT/Chiara Zocchetti
Davide Illarietti
09.03.2024 20:30

Vista dal televisore dell’osteria della Posta a Comano, la gara di Lara Gut-Behrami in Coppa del Mondo oggi è sembrata quasi una cosa normale. La ticinese ha chiuso il gigante di Åre con un terzo posto, e ora si trova a +95 punti da Federica Brignone. I telespettatori hanno avuto un unico sobbalzo, con la rimonta dell’italiana nella seconda manche: per il resto la vittoria finale è ormai quasi scontata.

Forse gli animi all’osteria saranno più infuocati sabato prossimo, quando la sciatrice potrà festeggiare ufficialmente il risultato. Oggi erano tiepidi. «Se organizzeremo una festa? Per ora non abbiamo previsto niente» ammette il gerente.

Mugugni in paese

Il rapporto non sempre idilliaco tra la campionessa e il pubblico della terra d’origine è un luogo comune, che con l’approssimarsi della vittoria passa in secondo piano. La Lara che ai microfoni non ha voluto cantare vittoria, prima della certezza matematica - a posteriori, saggiamente - non è la stessa Lara che i comanesi ricordano ancora, dai primi incontri pubblici a inizio carriera, quando era molto giovane. «I mugugni sono iniziati lì» rammenta una tifosa che era presente all’epoca. «Ma è acqua passata, ora siamo tutti con lei».

Tutti, o tanti, di sicuro oggi a Comano erano attaccati al televisore, nelle immagini Lara è apparsa sicura di sé e al tempo stesso prudente: poche sbavature, nessun rischio in condizioni meteo complicate - nevicate e forte vento - che hanno frenato anche le avversarie ma non la sfidante italiana. La diretta dalla Svezia è stata seguita da reazioni (giustamente) lusinghiere dei commentatori sportivi - performance «impeccabile», una Lara «in fantastica forma» - ma per le strade del paese i commenti sono più avari. «È in forma, per carità» ammette Hermann, 73enne del paese grande tifoso di Mikaela Shiffrin. La statunitense ha annunciato che non parteciperà più alle gare di velocità, di fatto chiamandosi fuori dai giochi. «Se non si fosse infortunata, diciamolo, la Gut-Behrami non sarebbe dove è».

Emozioni contrastanti

Nemo profeta in patria. Il giorno che doveva essere di festa si è trasformato in agrodolce, a Comano, ossia un giorno (piovoso) qualunque nei dintorni del televisore, tra pochi avventori. «Lara Gut? Non so chi sia» dice un cameriere dell’osteria che - si giustifica - non è «della zona». Chi invece è della zona e Lara la conosce «molto bene» è parco di lodi: «Vincerà e se lo merita perché resta un’atleta molto valida a livello sportivo». Ma ribadisce: «A livello sportivo».

La distinzione tra alteta e persona è ricorrente quando si parla della campionessa, a maggior ragione davanti al dolceamaro terzo posto. «C’è tanta invidia» ammicca un’anziana alla fermata della Posta. «È una vecchia storia, che torna a galla. In realtà Lara è cambiata e semplicemente all’inizio non era abituata ai riflettori». Nella vicina bottega alimentare della campionessa si parla poco: la concittadina più illustre sembra essere piuttosto Sandra Zanchi, la centenaria attrice dialettale. «Di lei sì, i clienti parlano spesso» assicura il commesso: afferma di avere ‘‘scoperto’’ che Gut-Behrami era di Comano «soltanto dopo un anno che lavoravo qui, un giorno in cui l’ho vista passare in bicicletta».

«Speriamo di festeggiare insieme»

Le apparizioni in paese oggi sono ricordate come eventi, e ci si domanda se dopo la Coppa ce ne sarà un’altra, magari per festeggiare. «Io l’ho vista una volta sola, mentre faceva jogging» interviene una madre con due bambini al seguito. Il più grande, 4 anni, non ne ha mai sentito parlare e in un contesto in cui le donne del paese si conoscono ancora tutte, o quasi, forse è significativo. «È una sportiva in carriera, non ha bambini» spiega la madre. «È normale. Chissà, magari dopo che avrà raggiunto il traguardo... ».

Di certo adesso che la gloria arride, le voci di paese o di backstage corrono come non mai: il Blick ha ventilato nei giorni scorsi un possibile ritiro dalle piste, dopo il trionfo imminente. Il sindaco Alex Farinelli spera che non accada, anche se probabilmente una Gut-Behrami fuori dall’agonismo avrebbe più tempo di «farsi vedere» per strada. «Se continuerà a gareggiare come spero, avrà poco tempo per riprendersi da questa stagione e dovrà prepararsi per la prossima» immagina il sindaco: anche lui, dopo l’elezione a Berna, ha capito il prezzo del successo e ha deciso di non ricandidarsi alle prossime Comunali.

Tra vita privata e lavoro l’equilibrio è difficile, come tra popolarità ed esigenza di privacy. «Se vorrà venire a festeggiare con noi - conclude il sindaco - saremmo certamente contenti». Sarebbe l’occasione per rafforzare i rapporti. Prima però c’è un altro gigante da vincere.

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