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La spesa domenicale riempie i carrelli dei ticinesi

I negozi aperti sette giorni su sette sono presi d'assalto nel nostro cantone – Ma il personale non sempre è contento – Un bilancio sulla nuova legge
© CdT/Chiara Zocchetti
Andrea Stern
Andrea Stern
28.04.2024 06:00

Neanche più una michetta. Niente più polli arrostiti. Niente più piatti pronti. Domenica sera alla Migros di Paradiso, poco prima dell’orario di chiusura, sembrava di essere in un supermercato dell’ex Unione sovietica. Un’orda di clienti si aggirava tra scaffali in parte svuotati, litigandosi l’ultimo imballaggio di pane toast. Una scena che testimonia l’incredibile successo che stanno riscontrando le aperture domenicali dei supermercati nelle località turistiche del cantone.

«Dopo circa un mese e mezzo di attività, possiamo affermare che il bilancio per la nostra cooperativa regionale è positivo», afferma Luca Corti, portavoce di Migros Ticino. «Il bilancio è positivo, da subito è stata riscontrata una buona rispondenza, in continua crescita con l’evoluzione della stagione turistica in Ticino», gli fa eco Leila Bakkers, portavoce di Coop. «I dati di vendita dimostrano che la domanda c'è - aggiunge Thomas Kaderli, portavoce di Denner -. I clienti si stanno abituando ai nuovi giorni di apertura e apprezzano questa nuova opportunità di organizzare gli acquisti in modo più flessibile».

Chi apre e chi non può

Dopo una prima fase sperimentale nella seconda parte della scorsa estate a Maggia e Melano, dal 3 marzo Migros apre le porte ogni domenica dalle 8 alle 19 dei suoi supermercati di Ascona, Caslano, Maggia, Melano, Molino Nuovo, Paradiso, Tenero, nonché della filiale Voi Migros Partner di Viganello. Dal canto suo Denner tiene aperti quattro negozi, due a Lugano, uno a Locarno e uno a Losone, dalle 8 alle 17. Per quanto riguarda Coop, è solo la filiale di Melide ad approfittare per ora dell’opportunità offerta dalla nuova legge sui negozi che, come si ricorda, fu approvata nel giugno 2023 dal popolo ticinese.

A limitare una maggiore diffusione della misura nei negozi Coop è il limite di 400 metri quadri di superficie di vendita previsto dalla legge. Buona parte dei supermercati Coop è più grande e quindi non può beneficiare della deroga. Lo stesso discorso vale per Aldi e Lidl, i cui punti vendita in Ticino sono tutti di superficie superiore a 400 metri quadri.

È anche una risposta all’Italia

Ma d’altra parte la nuova legge aveva l’obiettivo dichiarato di favorire i piccoli commerci e non di generalizzare lo shopping domenicale. L’idea era di servire i turisti e di trattenere in Ticino parte della clientela che altrimenti si riverserebbe in Italia, dove i negozi possono restare aperti 24 ore su 24, sette giorni su sette, oppure nelle sempre più fornite stazioni di servizio. In questo senso, l’impressione è che la novità stia almeno in parte ottenendo l’effetto sperato.

«La clientela della domenica è spesso nuova per il punto di vendita e i feedback del personale ci indicano che l’apertura domenicale è anche, moderatamente, un’alternativa all’acquisto in Italia per coloro che in settimana non hanno il tempo per fare le compere», spiega il portavoce di Migros Ticino.

«La clientela è diversificata - aggiunge la portavoce di Coop -. Si va dalla clientela abituale che non ha potuto sfruttare gli orari di apertura settimanali, alla clientela di passaggio, che si trova nella zona per turismo. Stimiamo che l’apertura domenicale ci consenta di rispondere anche alle esigenze dei clienti locali, oltre a quelle dei turisti».

Infine anche il portavoce di Denner sottolinea che molti clienti locali erano già abituati a fare acquisti domenicali, nelle stazioni di servizio o nella vicina Italia. «Estendendo le aperture anche alla domenica - afferma -, possiamo convincere un maggior numero di clienti a fare acquisti qui in Svizzera piuttosto che all’estero».

Gli effetti sui collaboratori

Insomma, tutti sembrano essere soddisfatti. Tutti tranne, forse, i lavoratori. Certo, qualcuno di loro ha potuto beneficiare di un aumento della percentuale d’impiego grazie alle aperture domenicali. Migros afferma di aver «rinforzato i team di vendita delle filiali coinvolte», mentre Coop spiega di aver «già in parte potuto rafforzare l’organico» e che «nel periodo estivo saranno adattati i contratti di alcuni collaboratori incrementando la percentuale di lavoro».

Allo stesso tempo, ci sono sicuramente altri lavoratori che avrebbero preferito poter continuare a santificare il giorno del Signore. E se il portavoce Denner afferma che «nessuno viene costretto a lavorare alla domenica», presso gli altri dettaglianti non vi sembra essere la stessa libertà di scelta.

Migros e Coop assicurano che la pianificazione viene fatta con l’obiettivo di andare il più possibile incontro alle esigenze dei collaboratori. Tuttavia, la domenica è diventata un giorno come un altro, cui non si può scampare.

«I turni sono organizzati in modo da permettere ai collaboratori di godere di due giorni liberi a settimana e sempre nel rispetto delle disposizioni legali sulle ore lavorative massime settimanali - rassicura il portavoce di Migros Ticino -. I responsabili preparano i piani di lavoro con tre settimane d’anticipo. In caso di necessità i collaboratori possono avanzare le loro richieste di libero prima che questi vengano esposti. Come per i sabati, si fa di principio una rotazione per evitare che siano sempre le stesse persone a essere impiegate la domenica».

Le «nuove sfide» del commercio

Uno sforzo organizzativo che si ritrova anche presso Coop. «Grazie al lavoro a turni ben strutturato si possono conciliare i bisogni dei collaboratori con le nuove sfide del commercio al dettaglio», sostiene la portavoce.

Un modo elegante per dire che il lavoro domenicale non è opzionale. Di regola, i collaboratori non possono rifiutarsi di assecondare quanto richiesto dalla maggioranza dei cittadini ticinesi nel giugno 2023, ovvero di presenziare alle casse o riempire gli scaffali anche nel settimo giorno della settimana.

Non per forza è una tragedia. Al contrario, il portavoce di Denner sostiene che ci siano collaboratori felici di questa novità. «Per molti dipendenti - afferma Kaderli -, si tratta di una gradita opportunità per ottimizzare l'equilibrio tra lavoro e vita privata e avere così più tempo libero durante la settimana per gli impegni privati».

Oltretutto, aggiunge il portavoce di Denner, «i dipendenti che lavorano di domenica ricevono un supplemento del 50% e un giorno di riposo supplementare nella settimana precedente o in quella successiva». La portavoce di Coop spiega che «per chi lavora regolarmente la domenica il nostro contratto collettivo prevede un’indennità». Mentre Migros dice di aver previsto degli indennizzi su base volontaria, «nonostante la nuova legge non preveda alcun supplemento salariale nei punti vendita che rientrano nel contesto delle aperture domenicali regolari, in quanto considerata giornata di lavoro normale».

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