Il reportage

Lo zio Sam e i suoi nipoti

Tra Svizzera e Stati Uniti legami stretti da secoli: «Il Ticino è bellissimo come la sua gente»
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Andrea Bertagni
Andrea Bertagni
21.04.2024 06:00

Un legame stretto. Che qualcuno fa risalire addirittura ad alcuni secoli fa, quando Svizzera e Stati Uniti si influenzarono a vicenda, soprattutto a livello costituzionale. Tanto da spingere più di uno storico a parlare di «repubbliche sorelle». Di sicuro, ha evidenziato il ministro degli esteri svizzero, Ignazio Cassis, parlando nel 2022 davanti all’American Swiss Foundation - un’organizzazione privata di politica estera con sede a New York fondata nel 1945 «per preservare e rafforzare la storica amicizia tra Stati Uniti e Svizzera» - negli USA esistono luoghi che con la Confederazione hanno molto in comune, anzi moltissimo. Visto che almeno 13 località si chiamano o hanno forti assonanze con la capitale elvetica, Berna. Sei di queste hanno proprio lo stesso nome, cinque si chiamano New Bern, una, in Pennsylvania, Bernville, mentre l’ultima, forse quella più stravagante si trova in Kentucky e risponde al nome di EastBernstadt. Similitudini a parte, altrettanto certo è che sono proprio gli USA i principali importatori di merci e prodotti svizzeri, verso cui nel 2022 si sono mossi poco più di 31 miliardi di franchi di esportazioni.

Quasi ventimila cittadini a stelle e strisce

In Svizzera operano del resto molte aziende americane. Stessa cosa in Ticino. Così come sono frequenti le posizioni professionali occupate da lavoratori a stelle e scrisce. Circa 19.500, secondo le ultime statistiche, sono invece i cittadini statunitensi che risiedono in Svizzera. Il loro numero è abbastanza stabile. Non ha insomma variazioni significative nel corso degli ultimi anni. Cifre per il Ticino per contro non ce ne sono. Solo stime. Stime che parlano di diverse centinaia di persone. Forte e radicata in Ticino è inoltre la presenza, oltre che di aziende, anche di scuole. Anzi, di una scuola in particolare. Il The American School In Switzerland (TASIS) di Collina d’Oro. Che è anche è il più antico collegio americano di preparazione al college in Europa. E a Montagnola istruisce e dà alloggio a centinaia di studenti provenienti da tutto il mondo dal 1956, l’anno della sua fondazione a opera di M. Crist Fleming.

Per seguire il marito

Christine Barone-Adesi ha seguito il marito Giovanni, che è canadese, in Svizzera. E più precisamente a Lugano, dove il marito è professore all’Università della Svizzera italiana (USI). «Siamo arrivati dal Canada, ma io avevo già lasciato gli USA nel 1981 - spiega Christine - e oggi devo dire che non mi mancano. Certo, là ho ancora la famiglia e gli amici, ma qui in Ticino è tutto bellissimo: la natura, le persone. Qui sono felice». Christine ha insomma trovato la sua dimensione a migliaia di chilometri da casa. Anche se non ha smesso chiaramente di seguire quello che avviene nel suo Paese. Soprattutto quando si parla di politica. «Vorrei che ci fossero dei politici più giovani, non come Joe Biden e Donald Trump che viaggiano sugli 80 anni». Ma non è solo una questione di età, seppur importante. «Gli Stati Uniti non mi mancano anche perché là non c’è la stessa umanità che c’è invece qui in Svizzera. Negli Stati Uniti a nessuno importa della gente. I politici pensano solo alle loro tasche», sottolinea.

Dagli USA a Gandria

Richard Bird è un americano che oggi vive a Gandria. «Sono nato nel 1958 e sono cresciuto nella parte orientale degli Stati Uniti, in Virginia e Florida - racconta -. Ho sempre avuto interesse per la storia e ho iniziato a studiare la lingua tedesca. Dopo l'università, ho ricevuto una borsa di studio di un anno in Germania.Là, ho capito che volevo vivere in Europa». Negli anni '80 Bird lavora a Bonn presso il Bundestag, il Parlamento tedesco.

Nel 1992 si sposta Basilea, dove conosce sua moglie, Nina Volles, originaria della Germania. Sei anni dopo si sposta in Ticino, «dove Nina ha trovato lavoro nel campo della comunicazione, mentre io ho iniziato una carriera di oltre vent’anni come consulente indipendente, specializzandomi nella comunicazione». Nel 2000 nasce la loro figlia, Thaïs. Che «è cresciuta imparando tre lingue: italiano con gli amici e a scuola, tedesco con la mamma, inglese con me», precisa Richard.

Tra pochi giorni Richard lancerà una sua nuova azienda di consulenza in comunicazione, anche in realtà, «non vorrei lavorare troppo. Mi piacerebbe diventare una guida turistica di Lugano e condividere la mia passione per la storia. Del resto, faccio la guida in modo informale a Gandria da anni».

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