Basket

«Il finale è stato amaro, ma i Tigers stanno crescendo»

Per Alessandro Cedraschi, presidente del Lugano, è già tempo di bilanci: «Dispiace aver mancato i playoff per due punti, ma le nostre idee stanno prendendo forma» - I bianconeri ripartiranno dai loro giovani e dall’allenatore Valter Montini
© CdT/Chiara Zocchetti
Fernando Lavezzo
25.03.2024 22:30

Tre anni senza playoff. Tanti, pensando al glorioso passato dei Tigers. «È strano anche per me, ma ci si fa il callo», confessa il presidente bianconero Alessandro Cedraschi. Del resto, i mezzi a disposizione oggi sono molto inferiori rispetto agli anni del doppio «triplete» (2011 e 2012) o degli ultimi trionfi in campionato (2014) e Coppa (2015). E diverse sono le ambizioni: «Abbiamo fatto del nostro meglio con ciò che avevamo», osserva il «Cedro». «Siamo contenti, perché in questi tre anni abbiamo inserito alcuni giovani che ci fanno ben sperare per il futuro. Un po’ alla volta, sta prendendo forma quanto avevamo previsto».

A corto di energie

La mancata qualificazione ai quarti di finale si è concretizzata sabato a Vevey, ma era già nell’aria dallo scontro diretto perso il 13 marzo a Nyon. «C’è amarezza per aver mancato i playoff di 2 punti. Ed è anche colpa nostra. Non mi riferisco soltanto alle 6 sconfitte di fila subite in marzo, dopo un inizio di 2024 molto positivo, ma anche ai problemi iniziali legati alla pregressa squalifica di De’Shawn Williams, di cui non eravamo a conoscenza. Per un motivo o per l’altro, abbiamo giocato tante partite con due soli stranieri. Nell’ultimo mese, siamo arrivati scarichi e con la testa in aria. Ho avuto l’impressione che neppure gli americani - che abbiamo apprezzato - ci credessero più di tanto. Posso capirli, dopo una stagione da 35-40 minuti di media».

I turni infrasettimanali inseriti in corso d’opera per terminare in anticipo il campionato e lasciare spazio ai sogni olimpici del basket 3x3 non hanno facilitato le cose: «Non siamo una vera squadra di professionisti come possono esserlo Friburgo, Massagno, Ginevra e Neuchâtel. Impegni scolastici, trasferte il mercoledì sera e rientri nella notte, sono tutte cose che pesano».

La squadra che verrà

Il Lugano ha quattro mesi davanti a sé per pianificare la stagione 2024-25. «Limitarci a tre soli stranieri resta un’opzione anche per l’anno prossimo», dice Cedraschi. «Non è solo una questione di costi, ma anche di scelte: un quarto americano toglierebbe un posto a un giovane. E noi intendiamo salvaguardare i nostri ragazzi. Quest’anno sono emerse alcune debolezze che proveremo a compensare, magari attingendo al mercato elvetico. Siamo mancati nel fisico, nei rimbalzi. Speriamo che Omar Ali possa rimettersi dai guai fisici. E attendiamo di capire se Hamish Warden resterà oppure no. Una volta definiti i giocatori elvetici, sceglieremo stranieri complementari. Forse puntando maggiormente sui lunghi rispetto a quest’anno. Il nostro topscorer Sampson era più un 2-3 che un 4».

Sulla guida tecnica, il presidente non ha dubbi: in panchina ci sarà sempre Valter Montini. «Ci serve continuità e con lui il gruppo è in buone mani, anche se abbiamo individuato alcuni aspetti da migliorare. Penso soprattutto alla fase difensiva. Starwings a parte, siamo stati i più perforati. Un po’ per attitudine, un po’ per la necessità di non spendere falli, essendo in pochi. Dovremo lavorare in questo senso».

Tra i giovani presenti in prima squadra, è stato Massimiliano Dell’Acqua a prendersi la scena. «Non so se ha già ricevuto altre offerte», dice il «Cedro». «Spero che rimanga qui. Ha fatto tanti progressi, soprattutto nel minutaggio e nel contributo offensivo. Anche lui, però, deve migliorare alcuni aspetti – come la difesa e il fisico – per essere costante in LNA. Se andasse in una squadra svizzera di primo piano, rischierebbe di trovare poco spazio».

Passi avanti in società

Per ritrovare un Lugano più ambizioso, bisognerà attendere l’arrivo del nuovo palazzetto (fine 2026). «Ma quest’anno la società ha già fatto un passettino in avanti, migliorando a livello finanziario e organizzativo», conclude Cedraschi. «Qualcuno si è avvicinato al club, ha apprezzato quanto ha visto e si è detto disponibile ad aiutarci. Lavoreremo affinché la cosa si concretizzi».

In questo articolo: