Convegno

«Tecnofinanza», la Svizzera svetta sui mercati del futuro

L'annuale incontro dello Swiss Finance Institute è stato interamente dedicato al «fintech», un settore in cui la Confederazione svolge un ruolo di primo piano nel mondo, grazie alle sue competenze e a una «giusta» regolamentazione
© Keystone/Steffen Schmidt
Dimitri Loringett
28.11.2024 20:30

Gli USA innovano, l’UE regolamenta. E la Svizzera? Fa entrambe le cose. E anche molto bene. Ne è convinta Päivi Rekonen, presidente di AMINA Bank (ex SEBA Bank), una delle due prime «criptobanche» svizzere regolamentate dalla Finma nel 2019 (l’altra è Sygnum Bank), intervenuta all’incontro annuale dello Swiss Finance Institute (SFI), svoltosi mercoledì a Zurigo.

L’evento di quest’anno era interamente dedicato alla finanza digitale, «una priorità» per lo SFI, ha affermato in apertura il direttore e professore all’USI François Degeorge. Sì, perché, piaccia o no, la finanza digitale è una realtà «inevitabile», è stato detto, motivo per il quale lo SFI, organizzazione non-profit dedita alla ricerca e alla formazione accademica e applicata di punta, non può rinunciarvi. Va precisato che con finanza digitale – o fintech («tecnofinanza») - si intende soprattutto la tecnologia al servizio del sistema finanziario nel suo complesso. I criptoasset sono dunque un prodotto, fra altri, di questo sistema.

Regolamentazione pragmatica

La Svizzera ha un’elevata «intensità digitale» ed è terza al mondo, dopo Stati Uniti e Cina, ha affermato Rekonen. Il riferimento è alla «Crypto Valley» sviluppatasi a Zugo e dintorni, «che non si è creata accidentalmente», ha precisato la dirigente bancaria, spiegando come questo ecosistema sia il frutto della combinazione di capacità e conoscenze di alto livello (politecnici federali, società high-tech internazionali ecc.) con l’approccio pragmatico alla regolamentazione che non impedisce il progresso tecnologico. La Svizzera, infatti, è uno dei primi Paesi al mondo ad aver introdotto disposizioni legali nell’ambito delle tecnologie di registro distribuito (DLT) e blockchain, grazie all’entrata in vigore, nel 2021, della legge federale sull’adeguamento del diritto federale agli sviluppi delle DLT e alla relativa ordinanza.

Borsa svizzera all’avanguardia

Ancora in tema di tecnologia al servizio della finanza, all’evento dello SFI è intervenuto il CEO del gruppo SIX, Jos Dijsselhof, che ha illustrato il «perché» e il «come» dei «tokenised assets», ovvero le rappresentazioni digitali di beni finanziari (titoli azionari, obbligazioni ecc.), di servizi (diritti d’utilizzo, smart contract ecc.) e di operazioni di trasferimento (transazioni finanziarie, strumenti di pagamento, stablecoin e criptovalute ecc.)

Sul primo, il dirigente ha spiegato come nel settore finanziario ci sia ancora molta «amministrazione», riferendosi per esempio ai delicati processi di riconciliazione delle transazioni di Borsa fra gli istituti, spesso effettuati ancora semi-manualmente. Per potersi sviluppare, la nuova generazione di mercati finanziari deve invece essere più efficiente e trasparente, mitigare i rischi e fornire nuove opportunità e, in definitiva, liquidità.

Sul «come» degli asset digitali, Dijsselhof ha illustrato la piattaforma SDX (SIX Digital Exchange), la prima Borsa valori e di custodia centrale di titoli (CSD) al mondo completamente regolamentata e basata sulla tecnologia blockchain. Per capire, è la Borsa dove vengono negoziate anche le obbligazioni digitali emesse dalla Città di Lugano, che Dijsselhof ha citato per il suo ruolo pionieristico, indicando anche come il mercato dei digital bond ha raggiunto un volume di oltre 1,3 miliardi di franchi.

Ma SDX è anche la piattaforma sulla quale vengono regolate determinate transazioni finanziarie fra banche commerciali (e fra banche centrali) con la CBDC (Central Bank Digital Currency) della Banca nazionale svizzera, nell’ambito del progetto Helvetia che ha ormai superato la fase pilota e che verrà prolungato di ulteriori due anni, come ha dichiarato Dijsselhof.

Criptoasset e la SEC negli USA

Nel nuovo mondo della finanza la Svizzera gioca quindi un ruolo di primo piano, ma è indubbio che gli Stati Uniti sono ancora protagonisti della finanza digitale. Il mondo delle cripto, in particolare, ha beneficiato di una incredibile spinta grazie all’elezione di Donald Trump a presidente degli USA. Ma la completa legittimazione delle cripto è soggetta a una loro «giusta» regolamentazione, un aspetto, fra altri, trattato nel suo intervento da David Yermack, professore di Finanza alla prestigiosa NYU Stern School of Business.

Stando a un recente rapporto del Dipartimento del Tesoro USA, cinque anni fa la capitalizzazione di mercato delle cripto era di «appena» 200 miliardi di dollari. Oggi è vicina ai 3 mila miliardi. «Una crescita assolutamente sorprendente», ha detto Yermack, mostrando come il solo Bitcoin, dal 2010, ha registrato un rendimento annuo medio del 175%, «una cosa mai vista nella storia della finanza».

Yermack ritiene però che sia necessario riflettere attentamente su come e se regolamentare questo segmento della finanza. «La SEC - ha spiegato - ha il mandato di regolamentare il mercato dei titoli, come azioni e obbligazioni, ma c’è una certa scuola di pensiero che ritiene che l’autorità di vigilanza abbia completamente oltrepassato il suo mandato e mi aspetto che alla fine il Congresso legiferi per chiarire la questione. Il comportamento della SEC è stato molto arbitrario, è stata impegnata nella cosiddetta “regulation by enforcement” che ha causato molta incertezza e persino paura nel settore. Il comportamento della SEC, a mio avviso, è stato vergognoso e non ha rispettato lo Stato di diritto come facciamo di solito»

SIX nomina Bjørn Sibbern nuovo CEO

Il Consiglio di amministrazione di SIX ha nominato Bjørn Sibbern nuovo CEO a partire dal 1. gennaio 2025. Sibbern, attualmente responsabile della borsa valori di SIX, succederà a Jos Dijsselhof, che lascerà il Gruppo dopo sette anni per affrontare una nuova sfida professionale in Medio Oriente, secondo una nota stampa.

Sibbern, di nazionalità danese, ha più di due decenni di esperienza nei mercati dei capitali per le istituzioni, tra cui varie posizioni internazionali per Nasdaq, le borse OMX e come CEO di E*TRADE Bank Denmark. Ha conseguito un Executive MBA, un Diploma in Business Administration e un Master in Economia e Diritto Commerciale presso la Copenhagen Business School, aggiunge il gruppo.

Jos Dijsselhof rimarrà a SIX fino alla fine di febbraio 2025 «per garantire un passaggio di consegne senza problemi».