Berna

Fa discutere la retribuzione della consulente personale di Viola Amherd

La NZZ ha voluto andare a fondo per risalire al compenso percepito dalla 70.enne Brigitte Hauser-Süess, il cui contratto di mandato scadrà a fine anno – Il DDPS «mette i puntini sulle i»
© KEYSTONE (EPA/Tomasz Gzell)
Jenny Covelli
Red. ConfederazioneeJenny Covelli
30.10.2024 06:00

Viola Amherd e Brigitte Hauser-Süess si conoscono da 35 anni. Gli ultimi sei li hanno trascorsi fianco a fianco a Berna. Di origini lucernesi ma residente sin da giovane in Vallese, cantone d’origine della consigliera federale, Hauser-Süess è andata in pensione lo scorso mese di settembre, al compimento dei 70 anni, un termine perentorio per i funzionari federali. Tuttavia, la vallesana è stata nuovamente assunta da Viola Amherd fino alla fine del suo anno di presidenza della Confederazione, con un contratto di consulenza della durata di tre mesi.

La Neue Zürcher Zeitung, ricorrendo alla Legge sulla trasparenza, ha ottenuto e pubblicato i termini della remunerazione dell’ex collaboratrice personale di Amherd. Nei 70 giorni di lavoro previsti dal contratto, Hauser-Süess percepirà un forfait quotidiano di 1.140 franchi: in pratica 26.600 franchi al mese. Inoltre, sono previsti, se giustificati, rimborsi spese per un totale di 5.000 franchi, nonché contributi del datore di lavoro per un massimo di 12.000 franchi. Il tetto di spesa massimo per questi tre mesi è di 97 mila franchi.

Il quotidiano zurighese, calcolando l’indennità giornaliera sull’arco di un intero anno, parla dell’«assistente personale di un membro del Governo meglio pagata della storia» e «che guadagna più del presidente degli Stati Uniti». Una retribuzione «d’oro» che – è il giudizio del giornale – «dimostra scarso tatto di politica finanziaria» in un periodo difficile per i conti federali, alle prese con risparmi e possibili aggravi fiscali.

Fino al mese di settembre, Hauser-Süess aveva percepito un salario annuo di 224.015 franchi (classe salariale 31 dell’Amministrazione federale). Il compenso della consulente personale di Viola Amherd ha fatto molto discutere, perché l’articolo della NZZ è stato ripreso da vari media. Tanto che il DDPS, in serata, ha pubblicato un «chiarimento». «Brigitte Hauser-Süess riceve la stessa retribuzione di prima», afferma. Il giornale viene accusato di «disinformazione» e di dichiarazioni «fuorvianti». La Neue Zürcher Zeitung ha infatti parlato di un compenso di 97.000 franchi per tre mesi, e di un salario annuale di 420.000 franchi (come detto, calcolando l’importo previsto per i tre mesi di mandato sull’arco di un intero anno, con 13 mensilità).

I 97 mila franchi, invece, sono l’importo massimo che la Confederazione è disposta a versare, comprese spese e contributi previdenziali. «La remunerazione colloca la consulente personale di Viola Amherd quasi sullo stesso livello dei componenti dell’Esecutivo federale (che percepiscono 470.000 franchi l’anno)», si legge, invece, sul quotidiano. Il quale ha anche paragonato il compenso di Hauser-Süess a quello della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Inoltre, questa è ritenuta superiore sia a quella del presidente degli Stati Uniti Joe Biden (400.000 dollari) sia a quella del cancelliere della Confederazione Viktor Rossi (380.000 franchi).

Il DDPS, invece, sottolinea che per i tre mesi di mandato, sono state concordate le stesse condizioni salari delle quali godeva Brigitte Hauser-Süess prima del pensionamento. Questo, tuttavia, è stato messo in discussione dall’AargauerZeitung, che parla di «fattura opaca». Il fatto è, scrive, che alla fine dell’anno Hauser-Süess potrà guadagnare 79.800 franchi, ovvero 70 volte il forfait giornaliero di 1.140 franchi. Sono 26.600 franchi al mese. Ebbene, secondo il giornale del gruppo CH Media, «se si detraggono dal forfait i giorni festivi e le sette settimane di ferie a cui hanno diritto i dipendenti federali over 60, il salario annuo teorico è ancora di diverse migliaia di franchi superiore alla classe salariale 31».

Chi è Brigitte Hauser-Süess

Con un comunicato datato 31 gennaio 2019, il Consiglio federale informava che Brigitte Hauser-Süess era stata nominata consulente personale di Viola Amherd. L'allora 64.enne era stata consulente personale del precedente capo del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC), l’ex consigliera federale Doris Leuthard, e responsabile degli affari del Dipartimento federale delle finanze (DFF). In precedenza, aveva ricoperto la carica di capo della Comunicazione del DFF e del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) nonché dell’Ufficio federale della migrazione. Prima di assumere queste funzioni in seno all’Amministrazione federale, aveva lavorato come insegnante specialista al Collegio Spiritus Sanctus a Briga e all’Istituto St. Ursula ed era stata presidente delle donne PPD (oggi Il Centro).

«Ombre di nepotismo»

Nella scorsa primavera, i media della Svizzera tedesca avevano già «puntato» Hauser-Süess, evocavano un presunto nepotismo nella composizione dell’entourage della consigliera federale altovallesana Viola Amherd. «Walliser connection» è stata l'espressione usata. Il Controllo federale delle finanze ha sollevato dubbi su un potenziale conflitto di interessi nella valle del Goms, una delle regioni in cui, nel marzo 2025, si svolgeranno i Giochi mondiali militari invernali. Di questa valle è originaria Brigitte Hauser-Süess, assistente personale di Viola Amherd, la quale, si legge nella missiva del CFF, aveva personalmente perorato la designazione della regione per l’evento. Lì ha sede un Centro nordico, ampliato negli ultimi anni, che avrà un ruolo centrale nello svolgimento dei Giochi.

Dalla lettera del CFF indirizzata al DDPS emergeva che «il figlio e la nuora» di Hauser-Süess «hanno ricoperto o rivestono tuttora funzioni nell’ambiente diretto o indiretto» del Centro nordico. Il DDPS aveva quindi replicato «respingendo fermamente il grave rimprovero» su una «influenza indebita da parte di persone con presunti interessi personali». Aveva pure allegato «un elenco cronologico degli eventi e indicazioni sulle funzioni» delle persone tirate in ballo, a dimostrazione che «non è stata esercitata alcuna influenza» e che «non sussistono conflitti di interessi» in relazione al Centro Nordico di Goms.