I due nuovi hotel a Locarno: «La partenza è stata positiva e sul futuro siamo ottimisti»
«Dorint Locarno, come posso esserle utile?» e «Hampton by Hilton Locarno, buongiorno»: le risposte (immediate) al telefono sono esattamente come ce le si aspetterebbe da un albergo di alta categoria. Le voci all’altro capo del filo, cortesi e giovani, trasmettono energia e sollecitudine. La scommessa di inaugurare due strutture agli «estremi» della Città (una, quella della catena tedesca, con 82 camere, nella campagna di Locarno-Riazzino, l’altra, la statunitense, con 109, appena oltre la Maggia) sa di vittoria: «Una partenza positiva, il cui successo ci ha quasi sorpreso. Sul futuro, poi, siamo molto ottimisti». Più o meno così, infatti, si potrebbero riassumere le impressioni dei rispettivi direttori, Riccardo Leone e Andrea Corrias.
Coreani stupiti dal paesaggio
«Siamo aperti dal 4 ottobre, ma l’inaugurazione ufficiale l’abbiamo programmata tra marzo e aprile 2025», racconta al Corriere del Ticino Leone, in collegamento dal «Dorint»: «Dopo il picco di prenotazioni iniziale, siamo tuttora soddisfatti della situazione. Abbiamo un’affluenza di clientela “walk-in” e riceviamo anche molte prenotazioni impreviste. Stiamo diventando un punto di incontro anche per chi desidera solo un aperitivo in compagnia, perché anche il ristorante si sta facendo conoscere nella regione», aggiunge il 36.enne. Dall’altra parte dell’agglomerato, il collega Corrias, dell’«Hilton», è sulla stessa linea d’onda: «Stanno iniziando ad arrivare richieste per eventi, squadre di calcio, gruppi. La scorsa settimana, abbiamo ospitato un tour operator coreano che sta mettendo le basi in Ticino. L’idea è inserirci come tappa fissa, non come semplice sosta di passaggio, grazie “alla varietà di luoghi instagrammabili”, secondo le loro parole».
Un’impronta svizzera
Il 56.enne, poi, ricorda come il primo giorno di apertura sia avvenuto l’8 luglio. E osserva con orgoglio: «Quando clienti che viaggiano in tutto il modo dicono che è il migliore “Hampton By Hilton” nel quale sono stati, significa che abbiamo raggiunto uno dei nostri obiettivi, cioè offrire agli ospiti oltre ai classici servizi del marchio, anche l’impronta della rinomata hotellerie svizzera».
Tra Winterland e il calcio
Sempre Leone svela poi le iniziative sul quale si vuole puntare ancora in questa stagione: «Stiamo organizzando le festività natalizie e il Capodanno e, di sicuro, Winterland Locarno sarà un evento importante da tenere in considerazione. Sul nostro sito ci sono poi varie offerte per invogliare i turisti a visitare la regione e la nostra struttura pure in inverno».
Anche a Losone c’è qualcosa che «bolle in pentola», ma Corrias non si sbottona troppo: «Ci sono alcuni importanti eventi di carattere sportivo per il prossimo anno, soprattutto a livello calcistico. Ma siamo ancora in trattativa, ne parleremo nel caso in cui il progetto si dovesse concretizzare».
Entrambe le strutture (che fra l’altro occupano ambedue una trentina di persone) hanno dovuto fare i conti con una situazione preesistente.
Un trascorso industriale
L’edificio in via dei Pioppi, ad esempio, in passato era un fabbricato industriale per lungo tempo sede dell’AGIE e ancora oggi preserva il suo aspetto originale: «Avevamo dei vincoli sulle facciate, trattandosi di uno stabile con una valenza storica. Ci siamo dovuti adattare ma, alla fine, abbiamo ottenuto un ottimo risultato, con un buon connubio tra passato e contemporaneo, riuscendo a realizzare oltre alle camere anche una hall al piano terra con la sala ricevimento-colazioni-ristorante, come ancora una palestra e due sale riunioni», dice Corrias.
Situazione simile anche nei pressi della prima stazione ferroviaria (o ultima, a seconda della direzione) sul suolo cittadino. Ma, al contrario di Losone, qui spicca la vetrata dalla quale si intravede lo scalone a chiocciola sovrastato da un ‘coperchio’ composto da superfici triangolari dorate: «Una parte dell’hotel è stata costruita da zero, un’altra è frutto dell’ampliamento della vecchia struttura dove aveva sede la Polivideo. Il risultato è funzionale e ha risposto appieno alle nostre aspettative. Quindi sì - conclude Leone con fierezza - siamo proprio soddisfatti di essere riusciti ad aprire una casa così bella».