I video falsi per diffondere la paura verso i robot
I robot sono sempre più presenti nella nostra società e non manca il timore che la tecnologia possa avere conseguenze negative sulla nostra vita. Così come la disinformazione: da tempo circolano sempre di più notizie inventate o fuorvianti sui robot, che alimentano la paura verso di essi. Vediamo insieme alcuni esempi.
Il (falso) video del robot che combatte
In questi giorni è stato pubblicato sui social network il video di un robot umanoide che tira pugni e fa salti mortali all’indietro. Sembrerebbe dunque un robot usato per scopi di combattimento e, secondo chi ha condiviso il video, la macchina sarebbe di proprietà della Boston Dynamics, una società statunitense specializzata nella robotica.
Le cose però non stanno così: il video è stato creato con un programma che realizza immagini, scene ed effetti digitali. Se si guarda con attenzione il video, si notano alcune incongruenze, che mostrano come il filmato sia stato creato artificialmente.
Per esempio quando il robot esegue il salto all’indietro, per poi avanzare e tirare dei pugni, i detriti sul terreno non si muovono. La stessa Boston Dynamics ha smentito che il robot sia un loro prodotto, aggiungendo che in base ai propri termini e condizioni e principi etici è proibito utilizzare i loro robot come arma.
L’inesistente attacco di un robot contro un operaio
In un altro video diffuso online si vede un presunto attacco di due braccia robotiche ai danni di un operaio. Nel video il robot, dopo che un altro robot ha fatto cadere alcune scatole, sembra arrabbiarsi e prendersela con un essere umano. Il filmato trasmette quindi il messaggio che questa tipologia di robot può avere emozioni violente, come la rabbia, e per questo motivo sarebbe un vero e proprio pericolo.
La scena, in bianco e nero, sembra essere stata ripresa da una telecamera di sicurezza e sembra reale, anche se non è così. Il filmato è stato infatti creato digitalmente con la tecnologia Computer-generated imagery (Cgi) dalla Sozo Bear Films, un’azienda specializzata in pubblicità, video musicali e cortometraggi.
L’azienda stessa, sentita dai fact-checker di Associated Press, ha specificato di aver creato e pubblicato sui propri canali social il video per affinare le capacità nell’utilizzo degli effetti speciali e per testare nuove idee. Il video è stato però ricondiviso da altri utenti senza la spiegazione della sua realizzazione: per questo motivo si è creata confusione.