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Zelensky: «Negoziati? non ho cambiato idea, è Putin che non vuole»

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Ats
22.09.2024 16:09

«Non c'è stato alcun cambiamento nella mia mentalità, la vittoria dell'Ucraina deve riguardare la giustizia», quindi «soddisfare tutti: coloro che rispettano il diritto internazionale, coloro che vivono in Ucraina, coloro che hanno perso i propri cari e parenti».

Ma la «giusta vittoria non è il problema, il problema è che Putin non ha alcuna intenzione di porre fine alla guerra a condizioni ragionevoli». Lo dice Volodymyr Zelensky in un'intervista al New Yorker rispondendo alla domanda sul fatto che Kiev negli ultimi mesi si è mostrata più aperta all'idea di negoziati, rispetto a quando invece parlava di vittoria totale, con il ritorno dell'Ucraina ai confini del 1991.

«Putin dice di essere pronto a negoziare ma sono solo chiacchiere, mentre noi vediamo il gioco che sta giocando e modifichiamo i nostri approcci per porre fine alla guerra. Laddove lui offre vuota retorica, noi offriamo una vera formula per portare la pace, un piano concreto», ha aggiunto, alla vigilia del suo viaggio in Usa dove proporrà la sua strategia all'Onu, ma anche a Biden, Harris e Trump.

Secondo Zelensky, l'unico modo per procedere è appunto quello di fare il primo passo: che vuol dire «scrivere un piano e consegnarlo ai russi», in modo che loro possano rispondere «siamo d'accordo, o in alternativa, non siamo d'accordo, pensiamo che si dovrebbe fare così o così. Questo si chiama dialogo». Il piano Zelensky servirà a «rendere l'Ucraina più forte», altrimenti non si costringerà mai Putin a negoziare in modo equo e alla pari«. Da qui la richiesta di poter utilizzare i missili a lungo raggio Usa per colpire in Russia,

Il leader ucraino viene interrogato anche sulla proposta di pace del candidato vice di Trump, J.D Vance, che prevede l'accettazione dello status quo sul terreno. »Non prendo sul serio le parole di Vance perché se questo fosse un piano, allora l'America si dirigerebbe verso un conflitto globale. Questo approccio trasmetterebbe al mondo la seguente regola implicita: sono arrivato, ho conquistato, ora questo è mio. Si applicherebbe ovunque: rivendicazioni territoriali, diritti minerari, confini tra nazioni. Finiremo in un mondo in cui la forza ha ragione«.