Svizzera

Tassare i ciclisti? L'ATA dice no, ma il dibattito è stato lanciato

L'Associazione traffico e ambiente respinge l'ipotesi, presa però in considerazione dal Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni
© CdT/Gabriele Putzu
Ats
29.11.2024 12:16

L'Associazione traffico e ambiente (ATA) respinge l'ipotesi di una tassa sulle biciclette, che stando all'edizione di ieri del Blick verrebbe attualmente presa in considerazione dal Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC).

«Siamo contrari all'idea di far pagare ancora di più i ciclisti», si legge in una presa di posizione dell'organizzazione su X, l'ex Twitter. «Contribuiscono già in modo più che adeguato ai costi delle infrastrutture».

Il quotidiano riferiva di uno studio sul tema che è stato commissionato dall'Ufficio federale delle strade (USTRA). Ipotizzabili, secondo la testata zurighese, sarebbero una tassa annuale, un bollo simile alla vignetta autostradale o un balzello al momento dell'acquisto di un velocipede.

Nulla sarebbe ancora stato deciso e tutto si troverebbe ancora in uno stadio preliminare. Ma è bastata la notizia per accendere un vivace dibattito fra fautori e contrari, alla luce di investimenti che si annunciano importanti nel campo della mobilità lenta.

«È in fondo il principio dell'utente che paga», ha affermato ai microfoni di RTS Xavier de Haller, presidente della sezione vodese del club automobilistico ACS. «Oggi se siete automobilisti finanziate le strade e se siete utenti dei mezzi pubblici contribuite a una parte dell'infrastruttura che utilizzate. È logico che anche i ciclisti paghino la loro parte». Tanto più che hanno bisogno di vie tutte per loro, le piste ciclabili.

Diversa per contro la lettura di Louise Trottet di Pro Velo sezione Ginevra. «I ciclisti già oggi contribuiscono con un'enorme quantità di denaro alla collettività», ha detto alla radio romanda: sono meno assenti sul lavoro, acquistano di più nei centri città, contribuiscono a mantenere più basso l'inquinamento. Inoltre lo scorso fine settimana il popolo ha deciso che non vuole altre autostrade: una parte dei miliardi risparmiati possono essere impiegati per rendere più sicura la vita di chi si sposta in bicicletta, ha argomentato l'attivista.