Violenze

Altri otto arresti per i disordini post derby: il precedente del 2018

La sfida dell'11 ottobre scorso fra Ambrì Piotta e Lugano si profila come l'incontro hockeistico con lo strascico più pesante a livello di ordine pubblico da diverso tempo a questa parte in Ticino – E intanto la RSI parla di un altro arresto all'inizio di novembre
© CdT/Archivio
Federico Storni
27.11.2024 18:45

Se il recente derby alla Cornér Arena fra Lugano e Ambrì Piotta sembra essersi svolto senza particolari problemi di ordine pubblico, altrettanto non si può dire di quello dell’11 ottobre scorso alla Gottardo Arena, il cui bilancio da questo punto di vista continua anzi a peggiorare. Oggi infatti è emersa la notizia - anticipata da RSI e Ticinonoline, e che il CdT ha potuto confermare - che negli scorsi giorni sono finite in carcere altre sette persone, fra cui un minorenne, in relazione a una lite avvenuta dopo la partita in territorio di Rivera. Tutti gli arrestati sono domiciliati nel Luganese. Questo porta a otto i fermi avvenuti in seguito alla partita giocatasi a Quinto: a fine ottobre era infatti già stato arrestato un 27.enne, sempre del Luganese, che alla Gottardo Arena avrebbe gettato un ordigno pirotecnico al termine del derby in direzione di un mezzo della RSI. Ce n’è poi un nono: come riportato sempre oggi dalla RSI, in merito a quest’ultimo episodio sarebbe stata fermata già agli inizi di novembre una seconda persona che si troverebbe tutt’ora in carcerazione preventiva, con l’accusa di tentate lesioni gravi. Il 27.enne deve invece rispondere delle ipotesi di reato principali di esplosione, tentato omicidio, esposizione al pericolo della vita altrui e lesioni semplici (alcuni tecnici RSI riportarono lievi lesioni all’udito). Inoltre sarebbero indagate a piede libero, per favoreggiamento, anche la madre e la compagna del 27.enne, che si sarebbero prodigate a distruggere dei petardi che il giovane teneva in un box.

Potrebbe non essere finita qui

Titolare delle due inchieste è la procuratrice pubblica Valentina Tuoni. In entrambi i casi non è detto che il bilanci possa ulteriormente peggiorare. Il Ministero pubblico, in particolare per i fatti di Rivera specifica nero su bianco che «gli approfondimenti per chiarire la dinamica dei fatti proseguono e al vaglio vi è la posizione anche di altre persone». D’altronde, come raccontato a questo giornale da una persona vicina alla tifoseria biancoblù, in quella notte fra l’11 e il 12 ottobre a Rivera nella lite - o rissa, o aggressione: starà all’inchiesta stabilirlo - erano state coinvolte una ventina di persone. Quanto alla dinamica, un gruppo di supporter della Gioventù BiancoBlu sarebbe stata attaccata al di fuori di un esercizio pubblico da persone a volto coperto, alcune delle quali indossavano felpe con lo stemma del Lugano.

Il precedente del 2018

Quel derby si profila dunque sempre più come l’incontro hockeistico con lo strascico più pesante a livello di ordine pubblico da diverso tempo a questa parte nel nostro Cantone. Il principale precedente risale al 2018, quando 39 «tifosi», di cui 18 ticinesi, vennero raggiunti da decreti d’accusa per il reato di sommossa dopo violenti scontri al termine di un Ambrì Piotta-Losanna. In molti li impugnarono, con alterni successi.