«Energia, per la transizione servono sostegni più univoci»
Il tema dell’energia è complesso e oggi soggetto a poderose evoluzioni, rilevanti non solo in termini tecnici ed economici, ma anche sociali e comportamentali. Tutti elementi considerati in occasione della conferenza annuale promossa da TicinoEnergia e da Minergie, l’organismo che definisce gli standard di sostenibilità nell’ambito edilizio e in quelli ad esso collegati. In apertura, Simone Tocchetti, membro della SIA-Società ingegneri e architetti e di Minergie, ha riportato una dichiarazione scaturita dal comitato di Lucerna all’indomani dell’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca: «Comunque sia andata Oltreoceano, noi andremo avanti». Il percorso avanza, ma non senza criticità, ha illustrato Fabrizio Noembrini, direttore di TicinoEnergia: il trend del fotovoltaico frena, nafta e gas segnano recuperi, le auto elettriche registrano un -32% nel periodo gennaio-agosto 2024. Le richieste di certificazione Minergie sono ondivaghe, probabilmente a causa dei nuovi standard adottati. Quel che è certo è che nel settore regna una certa incertezza e un po’ di confusione, cui ha contribuito la visione sul nucleare ribaltata rispetto alle decisioni assunte in precedenza. «E se, a causa dei tagli finanziari, in campo energetico dovessero scomparire o assottigliarsi gli incentivi?», si è domandato Noembrini che, ritirando in campo ancora Trump, si è chiesto come la sua politica di estese trivellazioni shale possa conciliarsi con le posizioni del guru dell’Amministrazione repubblicana Elon Musk. Per superare le criticità sarebbero necessarie, secondo lo specialista, posizioni di sostegno più univoche da parte di tutti nel sostegno alla transizione che tuttavia, va riconosciuto, subisce oggi una certa disaffezione anche a causa delle crisi geopolitiche ed economiche con cui un’ampia parte della popolazione è confrontata.
Ambiente e benessere
Più decisa è invece la road map della politica, come indicato da Nicola Solcà, capo Sezione della protezione dell’aria, dell’acqua e del suolo. Gli obiettivi strategici della Confederazione e dei Cantoni sono chiari: decarbonizzare, risparmiare energia, produrre più rinnovabili, procedere verso l’indipendenza energetica e la neutralità climatica. La tendenza dei consumi è positiva (-13% dal 2008) e ancor più per le emissioni, che segnano -30%, e positiva si rivela la crescita cumulata del fotovoltaico, componente importante del nuovo mix energetico. Il problema è semmai quello della variabilità stagionale e meteorologica della produzione, dell’equilibrio fra domanda e offerta, dei picchi positivi e negativi, e pertanto dell’accumulo di energia prodotta in questa forma, come ha considerato dettagliatamente Roberto Pronini, direttore dell’Azienda elettrica ticinese (AET), confrontando anche i dati di produzione fotovoltaica con quella idrica. Vi sono addirittura fasi “negative” in cui si paga per produrre e la rete di distribuzione non è in grado di compensare gli squilibri, mentre richiederebbe strutture di regolamentazione a livello non solo nazionale ed europeo, ovviamente di non facile realizzazione. «Il mercato così com’è non funziona e non è programmabile», ha affermato Pronini, auspicando anche soluzioni innovative come maggiore uso autonomo, scambio nel vicinato o nel quartiere, mutamenti nelle abitudini di utilizzo, col rischio tuttavia di incidere troppo nella vita delle imprese e delle famiglie. Un ruolo fondamentale in campo energetico è anche quello di progettisti, architetti e ingegneri, come illustrato da Silvia Barrera di SIA Ticino e da Emanuele Saurwein di LANDS. Lo scopo ultimo, è stato indicato, dovrebbe essere quello di promuovere sia l’ambiente e sia il benessere di chi abita gli immobili o utilizza delle infrastrutture. Ciò, secondo i relatori, si può realizzare attraverso un approccio squisitamente interdisciplinare, dal design alla funzionalità, dallo studio dell’impatto di materiali e impianti, anche il riferimento al loro intero ciclo di vita, fino al concorso di tutti i componenti nell’emissione di CO2. Non meno importante è un altro aspetto direttamente collegato alla sostenibilità: quello dell’inclusione, su cui è intervenuta Caterina Cavo di AndicapTicino, istituzione attiva dal 1987 sul tema dell’accessibilità e del superamento delle barriere architettoniche di ogni tipo, incluse quelle legate al comparto trasporti e mobilità.