Minacce, violenza e rapine: c'è anche un ticinese
VARESE - Minacce, violenza e rapine in diversi locali del Varesotto: quattro italiani e un ticinese sono stati fermati dai Carabinieri la notte tra martedì 16 e mercoledì 17 con l'accusa di aver messo a segno in una sola settimana una serie di colpi alle slot machine di alcuni esercizi della zona. I giovani, di età compresa tra i 25 e 31 anni, sono stati fermati nell'ambito dell'operazione "Beverly", che ha visto la collaborazione dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Varese e delle stazioni di Arcisate, Malnate e Porto Ceresio. Secondo la stampa locale i 5 erano particolarmente violenti, usavano una riproduzione della Beretta 92s (la pistola d'ordinanza delle forze dell'ordine italiane) per minacciare i gestori dei locali, e in alcune occasioni avrebbero picchiato i gerenti. Il caso più grave sarebbe avvenuto a Marchirolo, quando al proprietario di un locale, già preso a botte, è stato messo un sacchetto di plastica in testa, per poi esser lasciato in una stanza (VIDEO). Lo riporta Varesenews. I colpi hanno fruttato al gruppo qualche migliaio di euro. La banda è stata bloccata mentre stava per rapinare la Sala Slot Game City di Cavaria con Premezzo. Usavano per lo più auto noleggiate in Svizzera e proprio su una di queste sono state trovate la pistola a salve e alcune felpe con cappucci che i ragazzi indossavano per nascondere i propri volti durante le rapine. Il più anziano del gruppo è uno cittadino svizzero, nato a Lugano, appena uscito di prigione per droga, che faceva la spola tra Ticino e Varesotto, dove frequentava la "banda". Lo ha confermato al CdT il Comando Provinciale dei Carabinieri Varese. I cinque sono accusati di rapina aggravata e per il caso di Marchirolo potrebbero esserci pure gli estremi del sequestro di persona. La conferma del provvedimento di arresto è attesa nelle prossime ore.