Il caso

«Perché quei due contributi?»

Bellinzona, il Centro chiede lumi al Municipio in merito alla richiesta finanziaria dell’Ente Sport a tutte le società della capitale relativamente al consumo di elettricità e all’utilizzo delle buvette
© CdT/Gabriele Putzu
Alan Del Don
29.11.2024 12:15

Cosa sta facendo l’Ente Sport? Tagliando con l’accetta si può riassumere con questa domanda l’interpellanza rivolta al Municipio di Bellinzona dal capogruppo de Il Centro Pietro Ghisletta unitamente ai colleghi di partito Claudio Cattori ed Emilio Scossa-Baggi. I consiglieri comunali fanno riferimento al recente inoltro alle società sportive della capitale di una comunicazione scritta da parte, appunto, dell’Ente Sport, attraverso la quale si informa di «un’imminente notifica di pagamento di due fatture». La prima fa stato di un contributo energetico per il consumo di elettricità, la seconda concerne un contributo simbolico per la buvette. Tali contributi, annotano gli interpellanti, «varierebbero a seconda dell’importanza della società e dell’utilizzo delle infrastrutture» che, ricordiamo, appartengono alla Città.

Accordi in essere e dubbi

La richiesta dei contributi e, soprattutto, le modalità, hanno «comprensibilmente lasciato di stucco e creato parecchi grattacapi» alle società, osservano Pietro Ghisletta e colleghi. I quali chiedono innanzitutto all’Esecutivo se era a conoscenza di questa iniziativa e se la condivide. Secondariamente si vuole sapere cosa succederebbe qualora delle società avessero degli accordi ancora in essere con gli ex Comuni (ora quartieri). Accordi che, ovviamente, «risulterebbero in contrasto con quanto si vuole ora applicare».

E ancora: «Considerate le evidenti difficoltà nel dar seguito a questa nuova richiesta finanziaria, non sarebbe auspicabile che il Municipio si chieda e valuti quante società interessate pensano concretamente di gettare la spugna? Non varrebbe la pena interpellarle in proposito prima del passo decisivo?». Infine, parlando di ulteriore balzello a carico dei cittadini, gli interpellanti auspicano che si possano riconsiderare modalità ed importi.