Ambrì

Scontri alla Valascia, c’è anche chi va alle Correzionali

Per quanto successo nel 2018 durante la sfida fra l’HCAP ed il Losanna almeno 15 tifosi ticinesi hanno confermato l’opposizione al decreto d’accusa - Quasi tutti verranno processati in Pretura penale per sommossa, mentre tre persone dovranno comparire davanti alla Corte delle Assise
I tifosi del Losanna ad inizio partita. © CdT/Archivio
Alan Del Don
10.06.2020 06:00

Opposizione era ed opposizione sarà. Come lo sono solitamente sugli spalti, sono rimasti uniti anche fuori dalla pista di ghiaccio e lo saranno pure nell’aula penale. Le date dei processi non sono ancora state fissate, tuttavia a meno di una sorpresa dell’ultimo minuto (ossia legata al ritiro della censura sollevata contro la decisione del Ministero pubblico) è ormai sicuro che verranno celebrati più dibattimenti. Sì perché almeno 15 dei 18 ticinesi accusati di aver partecipato ai disordini scoppiati il 14 gennaio 2018 alla Valascia dopo la partita fra i padroni di casa - l’Hockey club Ambrì-Piotta (HCAP) - ed il Losanna compariranno di fronte ad un giudice. Sono tutti difesi dall’avvocato Costantino Castelli e contestano le accuse.

Precedenti specifici

Un giudice, sì. Ma non solo della Pretura penale. No. Come appreso dal CdT, perlomeno tre delle persone prevenute colpevoli per quanto successo saranno chiamate a presentarsi davanti alla Corte delle Assise correzionali. Rischiando dunque una condanna, qualora fossero ritenuti responsabili degli scontri, più «pesante» (seppur sospesa con la condizionale) di quella che potrebbe spettare agli altri 12 imputati che verranno giudicati in Pretura a Bellinzona.

Perché le Correzionali per il terzetto? Al di là di quella che potrebbe essere la singola responsabilità di ognuno dei tifosi che avrebbe preso parte ai disordini, uno o più dei tre supporter ticinesi dovrà/dovranno rispondere anche di infrazione alla Legge federale sugli esplosivi. Fuor di burocratese, si tratta di aver acceso dei bengala, non sappiamo se all’interno o all’esterno della pista e in quale preciso momento (se all’inizio, durante o alla fine della partita, quando la situazione precipitò). Degli accusati hanno inoltre dei precedenti specifici per fatti simili.

Le ipotesi di reato

Le altre ipotesi di reato nei loro confronti e in quelli delle 12 persone - con responsabilità non uguali per tutti - che invece verranno giudicate in Pretura penale sono quelle di sommossa, violenza contro funzionari, danneggiamento e dissimulazione del volto. Resta inoltre da capire se in Pretura verrà celebrato un unico processo oppure più di un dibattimento. L’accusa, ricordiamo, è sostenuta dal sostituto procuratore generale Nicola Respini.

Un altro capitolo di quel triste pomeriggio di (non) sport che andò in scena in alta Leventina in quella che avrebbe dovuto essere una domenica tranquilla e di festa riguarda gli altri 21 ultrà per i quali è stato emanato un decreto d’accusa: 13 persone domiciliate nel canton Vaud, 6 in altri cantoni e 2 in Germania. Non ci risultano conferme se abbiano o meno fatto opposizione.

Sembrava «una battaglia»

«Sono arrivati alla pista come se andassero in battaglia. Quanto accaduto non ha nulla a che vedere con lo sport», ci disse il presidente dell’HCAP Filippo Lombardi l’indomani degli scontri scoppiati il 14 gennaio 2018. Quel giorno la Valascia si trasformò in una bolgia dantesca. Ci furono momenti di alta tensione fra gli ultrà dell’Hockey club Losanna e parte della tifoseria organizzata biancoblù nonché la Polizia cantonale intervenuta per far cessare gli episodi di violenza e garantire la sicurezza dei presenti. La partita era considerata a medio rischio, tant’è che sugli spalti e in tribuna c’erano genitori con i figli piccoli. Sul posto inizialmente erano presenti 20 agenti, poi saliti a 50 quando i facinorosi sono entrati in azione. I disordini cominciarono appena i supporter vodesi giunsero sul piazzale antistante la pista di Ambrì. Un centinaio in tutto, una sessantina era mascherata. Fra di loro anche 15 giovani provenienti da Jena, in Germania, tifosi della squadra calcistica del Carl Zeiss gemellata con il Losanna.

All’esterno volarono razzi, torce e bottiglie di vetro. Le cinture vennero utilizzate come armi. In seguito molti di questi pseudofan si scagliarono contro la Polizia. Ma il peggio doveva ancora venire. Accadde a match terminato. Gli agenti vennero assaliti (persino con dei bidoni della spazzatura e la base in cemento di un ombrellone) e risposero con i proiettili di gomma, i manganelli e lo spray al pepe.