«L’abbiamo vinta soprattutto a livello mentale»
In una sfida potenzialmente esplosiva, il Lugano si è dimostrato più forte dell’Ambrì Piotta sul piano mentale. «Sono d’accordo, da questo punto di vista siamo rimasti stabili per tutta la partita», ci dice Samuel Guerra. «È un aspetto che non si sottolinea mai abbastanza, ma che è spesso determinante», aggiunge il difensore ticinese, rientrato dall’infortunio che lo ha tenuto fuori due partite. «Anche dopo aver subito la prima rete, abbiamo continuato a credere nel nostro gioco, gestendo bene le emozioni. La nostra non è stata una partita perfetta, qualche sbavatura c’è stata, ma dopo ogni errore individuale c’erano quattro compagni pronti a rimediare. È la chiave del nostro hockey: vogliamo essere sempre aggressivi e anche rischiare qualcosa ogni tanto, ma per farlo serve la compattezza vista contro l’Ambrì. Siamo stati bravi a concentrarci sul presente, cambio dopo cambio, continuando ad avere totale fiducia nei nostri mezzi. Non abbiamo mai pensato a ciò che avrebbe significato perdere questo derby».
Per risalire la classifica, serve continuità di risultati. Possibilmente già da questa sera, cercando un colpaccio in casa degli ZSC Lions, ieri sera sconfitti dall’Ajoie. «Sarà soprattutto importante trovare continuità nelle prestazioni. Quella che avevamo a inizio stagione e che in seguito abbiamo smarrito», afferma Guerra. Il Lugano è stato bravo anche a non scomporsi dopo l’infortunio di Mirco Müller attorno alla metà del periodo centrale: «Non è mai bello quando qualcuno si fa male, ma le partite si vincono e si perdono come gruppo», conclude Guerra.
«Un gol facile»
Sul lato opposto dello spogliatoio, Luca Fazzini si gode la vittoria e la rete che ha chiuso i conti: «Dopo il mio 3-1, sentivo che l’avremmo portata a casa. È stata una rete molto facile, l’assist di Joly mi ha permesso di tirare da un passo nella porta vuota. Nonostante il momento delicato, non potevo proprio sbagliare». Sì, il momento era delicato. Ma il Lugano, come già detto da Guerra, è stato mentalmente forte: «Era un derby dal peso specifico importante per entrambe le squadre, c’era la sensazione di avere l’acqua alla gola, ma pur non essendo perfetti siamo stati intensi e fisici per 60 minuti, meritando questo successo prezioso».