Orologi

«Che rabbia: in coda tutta la notte al freddo ma non sono riuscito a prendere il MoonSwatch»

La delusione delle centinaia di persone rimaste a mani vuote dopo ore di fronte alla boutique Swatch di Lugano: «Arrivata gente da fuori che ha saltato la fila con prepotenza»
Mattia Sacchi
27.03.2024 12:05

Tante ore di coda al freddo, compensate dal tanto entusiasmo per la nuova edizione speciale del MoonSwatch. Ma anche tanta delusione per tutti coloro che, nonostante i sacrifici, non sono riusciti a prendere l'orologio in collaborazione tra Swatch e Omega, per l'occasione dedicato a Snoopy.

Per dirla nel modo più semplice possibile: l'offerta era decisamente minore rispetto alla domanda. Alla boutique di Lugano sono infatti arrivati solo una quarantina di modelli, a fronte delle oltre 150 persone che hanno aspettato pazientemente in fila. E, per chi è tornato a mani vuote, è adesso il momento del rammarico e delle recriminazioni.

«Dire che sono nervoso è poco - racconta un giovane -. Sono arrivato da Milano in piena notte. Pensavo di essere posizionato piuttosto bene. Poi però è arrivato un gruppetto di ragazzi che sono passati davanti con fare prepotente, dicendo di essere in una fantomatica lista e coloro che la gestivano per qualche ragione hanno permesso che facessero i loro comodi. Ha vinto la legge del branco: la vivo come un'ingiustizia».

Le liste, organizzate non da Swatch ma da chi è in fila in una sorta di autogestione, sono un sistema che dovrebbero aiutare a gestire le file, ma invece diventano motivo di tensioni. «La realtà è che è un andazzo sfruttato da molti maranza di Milano per fare i loro porci comodi - spiega un altro gruppo di ragazzi di Varese -. Si organizzano, fanno i turni per stare al caldo e dormire in macchina e poi, in prossimità dell'orario di apertura, si presentano in massa. Se provi a dire qualcosa, con fare aggressivo ti fanno capire che sono tanti contro pochi. E cosa puoi dire o fare a quel punto, visto che non c'è neanche sicurezza durante la notte: mettersi a litigare o far scoppiare risse?».

«Vengo da Bologna a Lugano perché, a differenza di Milano, fino a qualche tempo fa la situazione era tranquilla - commenta uno studente universitario -. Chi prima arriva meglio alloggia, come è giusto che sia. Forse è proprio perché le persone sono così civili che certi furbetti hanno voluto cogliere l'occasione. La prossima volta andrò magari a Lucerna o Zurigo, nella speranza che certi personaggi non arrivino fino anche lì...».

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