La scoperta

Una «pioniera» della danza dai cieli d’Irlanda a Brione

Una studiosa raggiungerà il Ticino per indagare sul passato e sulla figura della ballerina Erina Brady-Il periodo locarnese della donna è avvolto nel mistero: «È il momento di far luce sugli ultimi dieci anni della sua vita»
Brione sopra Minusio, anni ’50. Erina Brady (a destra) in compagnia di una delle sue allieve, June Kuhn (nata Fryer)
Mattia Bertoldi
29.04.2024 06:00

C’è un filo (quasi) invisibile che lega Brione sopra Minusio all’Irlanda, e presto arriverà in Ticino una storica della danza determinata a saperne di più. L’irlandese Deirdre Mulrooney sarà infatti nel Locarnese dal 29 aprile al 5 maggio per indagare sulla vita di Erina Brady, pioniera della danza moderna che ha vissuto gli ultimi dieci anni della sua vita nel Locarnese, appunto. Dopo due documentari e diversi articoli dedicati a lei, Mulrooney si è resa conto che gli anni ticinesi di Erina sono per lei ancora avvolti nel mistero e ha quindi deciso di affittare un appartamento a Brione per entrare in contatto con chi l’ha conosciuta. La sua ricerca potrebbe sfociare in un nuovo documentario.

La scuola che fondò a Dublino era un luogo di lavoro, ma anche la sua casa: nell’angolo del salone c’era il letto

Il padre patriottico

Nata nel 1891, Erina Brady ha abitato per diversi anni nell’edificio che oggi ospita la scuola elementare del Comune, ribattezzato «Casa Erina». Un nome che è sinonimo di Irlanda. «Terence Brady, il padre di Erina, era molto patriottico» ci spiega Deirdre Mulrooney, «ed era originario di Cavan, cittadina distante un centinaio di chilometri da Dublino. Era un prete, ma si innamorò di Elisabeth Wendland (di origini tedesche) e la sua famiglia lo disereditò, invitandolo ad andarsene. Terence ed Elisabeth decisero così di trasferirsi nei pressi di Francoforte, in Germania, ma l’ascesa al potere di Adolf Hitler spinse i Brady a cercare casa in Ticino».

Un ritratto di Erina Brady del 1941
Un ritratto di Erina Brady del 1941

Erina aveva già avuto modo di frequentare Mary Wigman (esponente della danza libera tedesca) a Dresda, ma è probabile che l’abbia rivista sul Monte Verità. Il contesto locarnese, insomma, la convinse ancor di più a intraprendere una carriera che la donna voleva condividere con il suo Paese d’origine. «Erina si trasferì a Dublino nel 1939. Fu la donna che introdusse la danza moderna in Irlanda e nella capitale fondò la Irish School of Dance Art, in cui insegnò la sua filosofia della libertà di movimento. Una scuola che non era solo un luogo di lavoro ma anche la sua casa; in un angolo della sala da ballo, infatti, aveva piazzato il suo letto. Portò i suoi spettacoli nei teatri di tutta l’Irlanda ma propose corsi di danza anche in luoghi insoliti, come le scuole legate ai conventi».

Erina Brady a Brione sopra Minusio con il suo cane, Scamp, in uno scatto di Walter Kuhn del 1953
Erina Brady a Brione sopra Minusio con il suo cane, Scamp, in uno scatto di Walter Kuhn del 1953

Erina tornò definitivamente in Ticino nel 1951 (viveva insieme a sua madre Elisabeth) e morì a Brione sopra Minusio nel 1961, all’età di 70 anni. Tra i nodi da risolvere, anche quelli legati agli ultimi anni di vita della donna irlandese.

Alla ricerca di memorie

I documenti storici attestano che l’edificio era di proprietà di tale Erina Bernasconi (e non Brady) e fu acquistato dal comune di Brione sopra Minusio nel 1966; la scuola elementare fu poi inaugurata nel 1991. Mulrooney ha quindi deciso di trascorrere del tempo nel Locarnese per indagare su quel periodo. «Durante il mio soggiorno spero di conoscere le memorie storiche del Comune e di poter parlare con chi aveva conosciuto Erina o sua sorella, che mi risulta si chiamasse Clara. Vorrei inoltre capire se ci sono ancora dei discendenti dei Brady e passare al cimitero per cercare le loro tombe; mi piacerebbe poi visitare Casa Erina ed entrare in contatto con chiunque sia interessato a questo personaggio. Mi piacerebbe curare un nuovo documentario sul legame tra Erina Brady e il Ticino, arricchito da coreografie e brani ispirati alla sua carriera».

La ricercatrice, a questo proposito, indica il suo sito Internet (deirdremulrooney.com), come pure l’indirizzo di posta elettronica, per chi intendesse contattarla. Basta scrivere un’e-mail a [email protected].

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