Hockey

Nella notte dei troppi regali i bianconeri vanno in vacanza

Il Lugano non riesce a qualificarsi per le semifinali dei playoff: la squadra di Gianinazzi facilita la vita al Friburgo, che dimostra di avere qualcosa in più – Thürkauf e compagni escono però di scena con onore e a testa alta
© KEYSTONE / ANTHONY ANEX
Flavio Viglezio
28.03.2024 23:18

Non ce l’ha fatta, il Lugano. Ci è andato vicino, ma vicino non è abbastanza. Vincitore di gara-7 davanti ai suoi tifosi, è il Friburgo ad andare in semifinale. Onore dunque al Gottéron, che sulle sette partite ha dimostrato di avere qualcosa in più dei bianconeri. La squadra di Luca Gianinazzi va dunque in vacanza. Con onore e a testa alta, ma manca ancora qualcosa al Lugano per arrivare al livello delle migliori squadre del campionato.

Quei quattro minuti

La sfida della BCF Arena lo ha confermato. I bianconeri hanno lottato dal primo all’ultimo minuto, non si sono mai dati per vinti, sono rientrati due volte in partita: alla fine, però, pagano a caro prezzo la cattiva gestione delle fasi topiche dell’incontro. A poco più di sette minuti dalla terza sirena - per esempio - il Lugano ha avuto a disposizione quattro minuti di superiorità numerica, ma a parte un’occasione per Daniel Carr il power-play bianconero non è praticamente mai stato pericoloso.

Il primo che segna

Ancora una volta - e non è un caso - ad imporsi è stata la squadra che è passata in vantaggio per prima. Un vero peccato per i bianconeri, perché nelle prime battute della sfida il Friburgo non è riuscito a nascondere una certa febbrilità. Un nervosismo che il Lugano non è però stato in grado di sfruttare. Peggio, sono stati i bianconeri ad offrire su un piatto d’argento al Friburgo le sue prime tre reti. Un facile appoggio sbagliato da Alatalo, una distrazione difensiva al rientro di Bertschy da una penalità e un inutile fallo in attacco di Luca Fazzini: nella notte dei tanti regali, il Lugano ne ha fatto uno in più del suo avversario. Ed è stato punito.

Urlo liberatorio

Sul piano dell’attitudine e dell’impegno profuso c’è però poco da rimproverare ai bianconeri. Capace di riaprire una serie che sembrava già chiusa dopo le prime due partite, il Lugano ha fatto tremare il Gottéron fino in fondo. Fino a quando Bertschy, a porta vuota, non ha fatto esplodere la BCF Arena. Un boato liberatorio che la dice lunga sulla preoccupazione dei friburghesi.

Energie al limite

Con ogni probabilità il Lugano è però arrivato a gara-7 con le batterie un po’ scariche. E questo la dirigenza e il direttore sportivo Hnat Domenichelli dovranno tenerlo in considerazione in vista delle prossime strategie di mercato. Ora, però, è solo tempo di vacanze.

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