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Gut-Behrami manda un segnale alle sue avversarie: «La prossima stagione ci sarò ancora»

Sulle nevi di Saalbach, dove si disputeranno i prossimi Mondiali, la ticinese conquista la quinta coppa nella sua disciplina prediletta – Intanto si conclude, non senza polemiche, la collaborazione con il preparatore Alejo Hervas
© KEYSTONE / GIAN EHRENZELLER
Alex Isenburg
22.03.2024 18:00

Un altro successo, l’ennesimo, di una carriera sfavillante. Lara Gut-Behrami conquista la coppa di superG - la sua quinta - e timbra così un terzo sigillo all’interno di una stagione straordinaria. A Saalbach, Lara ha scalato un ulteriore gradino nell’Olimpo del Circo Bianco. La sua intenzione, però, è quella di non fermarsi qui: «Correrò di sicuro ancora per un anno - ha affermato ai microfoni di SRF - mentre pensare alle Olimpiadi di Milano-Cortina (del 2026, ndr) al momento non è realistico».

S’impone Ledecka

Ad imporsi è stata Ester Ledecka, capace di fare la differenza nella parte centrale del tracciato, interpretato nel migliore dei modi. Dietro alla ceca - protagonista del suo quarto successo in CdM - è giunta Federica Brignone, distaccata di 0’’28. Ha chiuso il podio la norvegese Lie, che ha concluso a tre decimi di distanza dalla vincitrice.

Per vincere l’ambito trofeo, a Lara sarebbe bastato un 8. rango in questa gara. Alla fine, è arrivata settima con 0’’54 di ritardo e, dunque, missione compiuta. Poca gloria, invece, per le altre due rossocrociate in gara, Michelle Gisin (13.) e Jasmina Suter (19.).

Cifre da capogiro

L’impresa di Lara, come detto, è di quelle importanti. Con i suoi cinque globi di cristallo, la ticinese eguaglia per numero di coppette le due migliori supergigantiste della storia, Katja Seizinger e Lindsey Vonn. Il superG, si sa, è da sempre stato il terreno da caccia preferito dalla sciatrice di Comano. I risultati ottenuti in questi anni, non sono altro che una chiara dimostrazione di ciò. In questa disciplina, il talento - smisurato - di Lara è sempre emerso in maniera lampante. Il suo istinto e le linee proibitive che riesce a disegnare, le hanno permesso di prevalere anche in questa stagione. È stata premiata, poi, una continuità di rendimento davvero invidiabile. In superG sono state tre le vittorie. Sei, invece, i podi conquistati. Soltanto in una occasione - durante la prova in Val d’Isère - Gut-Behrami non ha collezionato dei punti, mentre ogniqualvolta è giunta al traguardo, lo ha fatto tra le primissime posizioni.

La stagione, però, non è ancora finita. All’appello manca ancora un impegno, la discesa libera che scatta domani alle 11:15. Un altro appuntamento con la storia, perché Lara potrebbe conquistare ancora un alloro e vincere per la prima volta anche la coppetta della disciplina regina. Centrare un altro 7. posto sarebbe sufficiente, perché significherebbe tenersi alle spalle le inseguitrici, in particolare il duo austriaco composto da Venier e Hütter (distanti rispettivamente 68 e 72 punti).

Separazione che fa discutere

Sono giorni particolarmente intensi, quelli di Saalbach. Sulle nevi austriache - oltre alla finali di CdM - si sta consumando anche una vicenda intrigata, legata a Swiss-Ski e al mondo degli allenatori. È di pochi giorni fa, infatti, la notizia della separazione tra Marco Odermatt e il suo preparatore atletico, Kurt Kothbauer. Di conseguenza, la federazione si è dovuta attivare per trovare un sostituto e avrebbe messo gli occhi su Alejo Hervas.

Il tecnico spagnolo - che lavorava al fianco di Lara dal 2019 - sembra ormai sul passo di raggiungere la compagine maschile e gettarsi a capofitto in questa nuova esperienza. L’avvicinamento tra le due parti, però, è avvenuto alle spalle della 32.enne, ignara delle intenzioni di Alejo Hervas. «In un rapporto - ha affermato Lara alla RSI - è importante una base di fiducia e lealtà. Mentre io ero impegnata a giocarmi sulla pista dei traguardi importanti, ho scoperto che lui ha scelto un’altra strada. Il tutto, è avvenuto senza che noi due ne discutessimo assieme. I presupposti per continuare a lavorare insieme, dunque, semplicemente non c’erano più» ha concluso la ticinese.

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