Calcio

Lugano, la Champions è ancora lì, bella e pericolosa

Lo Young Boys è scappato, ma la squadra di Mattia Croci-Torti continua a giocarsi un pezzo dell'Europa che conta – Chiudendo secondi, i bianconeri si regalerebbero il 2. turno preliminare e una big turca, ceca o austriaca – L’estate si trasformerebbe però in un piccolo calvario con sei gare internazionali certe, tutte in trasferta
©Ti-Press/Golay
Massimo Solari
07.05.2024 06:00

Di colpo, il match in programma sabato sera al Wankdorf sembra essersi sgonfiato. Meno decisivo, meno attraente, meno drammatico, sportivamente parlando. Non è così. E ciò nonostante lo Young Boys e il titolo di campione svizzero siano oramai lontani. Fuori portata, in tutta franchezza. I tre punti in palio a Berna, tuttavia, pesano. Eccome se pesano. Perché il campionato del Lugano non può e non dovrà essere misurato solamente sul mancato aggancio alla vetta. Riuscirci, e lo abbiamo sottolineato a più riprese, avrebbe avuto del clamoroso. Ma in gioco, in questo 2023-24 da applausi, c’è ancora tanto. E non solo l’amato trofeo nazionale. I bianconeri, in effetti, rimangono in piena corsa per un traguardo di grande prestigio: un pezzo di Champions League. Cosa serve? Chiudere la Super League al secondo posto e, dunque, tornare a scavalcare il Servette. I granata, già. A questo punto, con quattro turni ancora in calendario, Lugano e ginevrini rischiano di vivere un finale di stagione col cuore in mano: sabato 25 maggio l’ultima sfida valida per il girone per il titolo, a Cornaredo; il 2 giugno la finale di Coppa Svizzera, sempre al Wankdorf.

Ritorno a Istanbul?

La massima competizione europea - così come le sue sorelle minori - si appresta ad abbracciare una nuova era. Dal prossimo settembre cambierà tanto, quasi tutto: formato, numero di partecipanti, ricadute economiche. Prima, però, ci sarà l’estate. Un’estate torrida, da togliere il fiato, con il suo traffico da bollino nero. Per chi chiuderà alle spalle dell’YB, la rincorsa al nuovo girone unico di Champions scatterà dal secondo turno di qualificazione. Tradotto: il primo doppio impegno andata e ritorno andrà in scena tra il 23 e il 31 luglio. E cioè a cavallo della prima e della seconda giornata della prossima Super League. Non solo: in quanto non testa di serie, la formazione elvetica impegnata se la vedrà con una big. Nel dettaglio, si tratta di una fra le seconde classificate in Turchia, Austria e Cechia. E parliamo di club importanti: a oggi le principali candidate sono Fenerbahçe (che insegue il «Gala»), Red Bull Salisburgo (lo Sturm Graz e a +4), e una tra Sparta e Slavia Praga.

Da fine luglio a fine agosto

Insomma, superare uno di questi ostacoli sarà molto complicato. La sconfitta, ad ogni modo, non costituirebbe il capolinea. Anzi. Secondo il modello a cascata della UEFA, la seconda forza del massimo campionato svizzero sarà chiamata ad affrontare sei match continentali. In qualsiasi caso. E tuttavia senza avere la certezza di poter vivere un autunno in Champions, Europa o Conference League. Prendiamo lo scenario peggiore, e cioè l’eliminazione dal primo preliminare. Il Lugano si ritroverebbe catapultato nel terzo turno di qualificazione di Europa League, in agenda tra l’8 e il 15 agosto. Qui, oltre al vincitore della Coppa Svizzera (ma non se secondo finale in campionato), si troverebbero avversari un po’ più abbordabili. E si potrebbe ambire ai playoff, previsti il 22 e 29 agosto. Accedervi manterrebbe intatte le chance di Europa vera, assicurando come minimo la partecipazione alla Conference League. I bianconeri ci erano passati lo scorso agosto, affrontando (e perdendo) lo spareggio con l’Union Saint-Gilloise senza precludersi la fase a gironi del terzo torneo europeo. Cadere nel terzo turno di qualificazione di Europa League, invece, terrebbe vive le ultime speranze attraverso i playoff di Conference. Pure queste ultime due partite sono in programma a fine agosto, a chiusura di un autentico tour de force. Non bisogna infatti dimenticare un punto centrale: il Lugano - al solito - sarebbe tenuto a disputare tutti e sei gli incontri fuori casa. Tre all’estero e tre in «trasferta» in uno stadio svizzero omologato per i match UEFA. Quale? Le opzioni sul tavolo del club bianconero sono diverse, ma bisognerà attendere giugno per concretizzarne una o più di una. D’altronde Servette, San Gallo e Zurigo - per menzionare i padroni di tre impianti già sfruttati dal Lugano - potrebbero a loro volta battersi (e scottarsi) per l’Europa.     

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