Luganese

Un'altra brusca frenata per il tram-treno

Il Consiglio di Stato ha annullato il concorso del 2021 per aggiudicare la progettazione esecutiva dell'opera: dovrà rifarlo la RTTL SA, la nuova società che gestisce il progetto: «Ritardi? Non sarei così pessimista»
© DT

Nuovo colpo di scena per il progetto della rete tram-treno del Luganese. Il Consiglio di Stato, mercoledì, ha infatti interrotto e annullato il concorso pubblicato nel 2021 per l’aggiudicazione delle prestazioni di progettazione esecutiva dell’opera ferroviaria. La decisione, pubblicata ieri sul Foglio ufficiale, si basa essenzialmente su tre motivazioni. La prima: «nessuna delle offerte presentate soddisfa i criteri di idoneità imposti dal bando». La seconda: «le offerte sono scadute». La terza: «il Cantone Ticino non è più committente dell’opera».

Necessario un nuovo bando

Quali le conseguenze di questa decisione? È presto per coglierle appieno. Di certo la palla, una volta cresciuta in giudicato la decisione del Cantone, passerà nel campo della Rete tram-treno del Luganese (RTTL) SA, la società anonima di interesse pubblico costituita lo scorso 26 ottobre su richiesta dell’Ufficio federale dei trasporti. Sarà infatti essa a occuparsi del progetto fino alla sua consegna. «Prossimamente affronteremo la questione e comunicheremo come procedere nel rispetto della Legge sulla commesse pubbliche», conferma la presidente del Consiglio di amministrazione di RTTL, Sabrina Aldi.

Ciò significa che la società dovrà verosimilmente pubblicare un nuovo bando. Con tutti i rischi del caso, ossia (altri) possibili ricorsi, sia sulla decisione di annullamento che sulla nuova aggiudicazione. Ricorsi che allungherebbero ulteriormente un iter che ha già vissuto diversi intoppi. A questo punto, appare difficile rispettare le tempistiche, ossia l’avvio dei lavori principali fra il 2025 e il 2026. «Non sarei così pessimista», afferma però Aldi. «Rispettare il calendario è la nostra priorità».

No comment

Da parte del Dipartimento del territorio, che fino a pochi mesi fa si è occupato del progetto, un portavoce ci ha riferito che il dipartimento diretto da Claudio Zali non intende rilasciare ulteriori informazioni essendoci una procedura in corso. La decisione può infatti essere impugnata entro dieci giorni dalla sua intimazione.

Le tappe precedenti

Questo non è peraltro il primo inghippo procedurale relativo all’assegnazione della progettazione definitiva del tram-treno. Nel 2021 il Tribunale cantonale amministrativo (TRAM) aveva accolto due ricorsi inoltrati contro un primo bando (secondo i ricorrenti mancavano criteri che tenessero in considerazione l’organizzazione e l’esperienza dei team di progettazione, come capacità tecniche e organizzative), obbligando il Cantone a pubblicarne un secondo. Allora, il direttore del DT Claudio Zali, aveva dichiarato su queste colonne che era «riconoscente al TRAM perché ha risolto questa situazione in tempi brevissimi e ci ha dato valide indicazioni per il nuovo bando».

Ma anche il secondo concorso non aveva avuto sorte migliore. Nel 2022, Bellinzona aveva assegnato l’ingente commessa pubblica al consorzio Collega-TI (che stimava una spesa di 17,7 milioni), ma il consorzio Lugano Mobilità, (giunto secondo con un’offerta da 20,8 milioni) aveva interposto ricorso. La procedura era infine arrivata sui tavoli del Tribunale federale. Il 3 agosto scorso, l’Alta Corte aveva escluso il consorzio Collega-TI a causa di due referenze presentate fuori tempo massimo (un errore procedurale ammesso dallo stesso Consiglio di Stato, che condivideva l’esclusione del consorzio vincitore) e aveva invitato il Cantone a procedere a una nuova assegnazione della commessa. Ciò però non avverrà, in quanto il Governo ha deciso di annullare il concorso: una decisione contro la quale vi sono nel caso dieci giorni per interporre ricorso al Tribunale amministrativo cantonale (senza che ciò dia effetto sospensivo).

Appreso dal Foglio ufficiale

Insomma, per la seconda volta si ritorna ai piedi della scala. Resta ora da capire che cosa faranno i consorzi che avevano partecipato al bando, in particolare il gruppo Lugano Mobilità, giunto secondo in graduatoria. Stando a nostre informazioni, le ditte che avevano partecipato al bando hanno appreso degli sviluppi proprio ieri mattina, dalle colonne del Foglio ufficiale. Se ne saprà di più nelle prossime settimane.

In ogni caso, sul tavolo restano ancora diverse domande aperte: per quale motivo il Cantone ha ritenuto non idonee le offerte dei consorzi arrivati al secondo, terzo e quarto posto in graduatoria? È una questione economica o tecnica? Come mai la seconda classificata è stata esclusa? Inoltre, è normale che un concorso internazionale così prestigioso abbia attirato così poche imprese?

Cos'è la RTTL

La costituzione di RTTL SA era stata annunciata a inizio novembre 2023. La società, «figlia» della Ferrovie Luganesi, gestirà la realizzazione della nuova rete tram del Luganese fino alla sua consegna. A chiederne la costituzione era stato l’Ufficio federale dei trasporti, secondo cui i lavori non potevano essere gestiti dal Cantone. Quest’ultimo si è adeguato, ma con la ferma volontà di avere tutto sotto controllo: da lì la scelta di garantirsi una maggioranza più solida nel Consiglio d’amministrazione della SA «mamma», la FLP, passando da una maggioranza relativa di 3 membri su 7 a una assoluta di 5 su 9 (la maggioranza assoluta nel finanziamento del tram, invece, la detiene Berna, garantendo 296 dei 418 milioni necessari).

Il Consiglio di amministrazione è formato da Sabrina Aldi, presidente, Alex Farinelli, Paolo Beltraminelli, Riccardo De Gottardi e Matthias Neuenschwander. A dirigere l’azienda è l’ingegner Alberto Del Col, che per AlpTransit ha diretto la realizzazione del tunnel di base del Ceneri.

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