Imprenditori

PMI e servizi finanziari: la nuova cultura

L’INTERVISTA / Maurizio Uysal, Direttore Clientela di BG Valeur Oltre la proposta di prodotti e servizi finanziari, la nuova tendenza vede consulenza globale e accompagnamento dell’impresa.
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Red. Online
02.10.2023 09:00

Qual è, in termini generali, il rapporto dell’imprenditore ticinese con il mondo finanziario?

“Quando parliamo del tessuto economico ticinese, dobbiamo considerare la sua specificità, o meglio il fatto che circa 34.000 imprese presenti sul territorio sono PMI, Piccole Medie Imprese con dipendenti da 1 a 249, che danno lavoro a circa 150.000 persone e che, all’interno di questo insieme, ben più del 90% sono addirittura microimprese, vale a dire con massimo 9 collaboratori.Questo dato è significativo. Anche per questo motivo il ruolo di un istituto finanziario è in parte cambiato, è imprenditore nel senso lato, e nel nostro caso di BG Valeur è ancora più un fattore decisivo avendo alle spalle una storica tradizione imprenditoriale e soprattutto il fatto che i fondatori della società sono essi stessi imprenditori. Questo ci porta anche ad instaurare col cliente una sorta di “partnership”, che va al di là della tipica offerta di prodotti e servizi. Di conseguenza riteniamo che il valore aggiunto derivi proprio dalla relazione ampia e profonda che il cliente instaura con la sua persona di riferimento all’interno dell’istituto e in molti casi anche in modo coordinato con le competenze tecniche dei nostri colleghi e specialisti.”.

L’approccio al credito è cambiato nel tempo?

“È il mercato che è cambiato nel tempo e l’approccio al rischio, così come il processo di concessione si è adeguato. Siamo però noi, quali professionisti, a cogliere l’opportunità nel cambiamento e condurre il cliente ad ottimizzare un’eventuale situazione od accompagnarlo a trovare nuove soluzioni Vi è un altro fenomeno da considerare, a livello più generale. Il mercato dei capitali è oggi legato anche ai concetti ed agli standard CSR (Corporate Social Responsibility) o degli investimenti ESG (Environmental, Social, Governance), ovvero come da una parte l’impresa affronta i temi ecologici, sociali o di governance in azienda, e dell’altra come negli investimenti, che noi selezioniamo nelle gestioni patrimoniali o nella consulenza, vengano rispettati e certificati sostenibili. È di fatto un trend che noi seguiamo con convinzione, consapevoli però che non sia l’unica soluzione, ma un’alternativa più che valida che va seguita. Last but not least la clientela che investe in strumenti finanziari oggi è più sensibile a questi temi, e questo si osserva soprattutto, ma non solo, nelle generazioni più giovani”.

E come si pone l’imprenditore di fronte al “new banking”, alla digitalizzazione, alla tecnologia?

“Il cliente si aspetta queste evoluzioni e del resto dobbiamo essere pronti ad offrirle. D’altro canto le novità tecnologiche, l’operatività da remoto ed attraverso i supporti digitali, il banking online, significano anche rapidità ed efficienza. Basti pensare ai pagamenti e a molte altre transazioni. Noi dal punto di vista degli investimenti stiamo valutando di utilizzare anche soluzioni che possano affiancare l’Intelligenza Artificiale alla conoscenza ed esperienza del collaboratore. Negli istituti finanziari la tecnologia è oggi e sarà sempre di più un importante elemento di concorrenza.

Tutto considerato, fare impresa in Ticino è allettante?

Ritengo si tratti di un’ottima piazza imprenditoriale e finanziaria. Il livello delle competenze è elevato. Molti elementi di attrattività esistono e lo vediamo dall’interesse in generale. Però consiglio: occhio vigile ai cambiamenti ed essere sempre pronti a “nuove culture” in campo finanziario.