Intelligenza artificiale: alle soglie dell’infinito
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Definirla il tema d’investimento che ha trainato l’alta tecnologica e contribuito in maniera prioritaria al rally azionario ed al progressivo raggiungimento di nuovi massimi degli indici è forse riduttivo. Vi sono molte ragioni per affermare che non si tratti di un “effetto moda” o di una tendenza destinata ad esaurirsi in tempi brevi. Anzi, dati e fatti concreti raccontano un’altra storia.
L’Intelligenza Artificiale (AI) nelle sue varie forme, Generative AI, cioè in grado di apprendere e perfezionare, fino a “rasentare” le possibilità della mente umana, i suoi contributi alla sicurezza personale, delle proprietà fisiche e dei dati, la capacità di raccoglierli e gestirli in modo sempre più rapido e sofisticato, appare destinata a rivoluzionare la vita delle persone e delle aziende.
Ne risultano ampliati i potenziali di ogni settore, dalla tecnologia alla medicina diagnostica e terapeutica, dai servizi all’intrattenimento, dal trasporto privato e collettivo all’ambiente, attraverso soluzioni che al momento appare perfino arduo individuare. L’impegnativo termine “infinito” non è usato a caso dagli specialisti del settore, nel quadro dell’interazione fra uomo e macchina, in cui si ridefinisce il domani dell’umanità. Del resto già oggi la profilazione personale è realtà, così come la funzionalità dello smartphone attraverso il riconoscimento facciale, la creazione ed il trattamento di testi attraverso ChatGPT e simili, il trattamento vocale, la consulenza robotizzata, ma tutto ciò è solo un acerbo preludio di ciò che il futuro dell’AI può fornire.
La strategia d’investimento non può prescindere da questo megatrend, che si trova ancora in una fase iniziale, individuando da un lato i suoi protagonisti ed i comparti in grado di approfittare maggiormente dell’impiego dell’AI, quale che sia il loro campo operativo.
La crescita sta assumendo ritmi in forte accelerazione, le aziende investono ed auto-investono massicciamente, tanto che si stima come, nei Paesi avanzati, la spesa tecnologica rispetto al PIL sia destinata a raddoppiare nel corso dei prossimi dieci anni.
Alcuni fattori favoriscono il trend: si è detto dei contributi enormi che l’AI può fornire alla sicurezza delle persone, delle aziende e delle istituzioni, in uno scenario in cui i cyber-attacchi si diffondono, più che raddoppiando negli ultimi anni rispetto al periodo precedente, anche a causa delle crisi geopolitiche e delle diffuse forme di destabilizzazione.
Al trend è interessato il comparto dei chip e dei semiconduttori, dei servizi di software, della robotica e della tecnologia di consumo, della comunicazione, della creazione di testi e immagini, ed altro ancora. Ed in ambito business AI generativa e soluzioni cloud, nonché la possibilità di gestire in modo sofisticato i “big data”, saranno essenziali per ogni azienda che voglia competere sul proprio mercato, riducendo i costi e fornendo servizi migliori alla clientela.
Queste aziende Big Tech sono premiate dal mercato quali forti generatrici di cash flow e, in termini di strategia d’investimento, la loro capacità di crescere ed investire, nonché il loro impatto sugli altri comparti, le rende meno correlate rispetto agli andamenti determinati dal susseguirsi dei dati macroeconomici. Anche in occasione della lieve flessione determinata da prese di profitto dopo il lungo e massiccio rally, dalle incertezze sull’evoluzione dei tassi da parte della Federal Reserve e dall’acuirsi delle tensioni geopolitiche, il trend si mantiene inalterato e le “star” continuano a brillare, mentre la domanda di microchip, software ed hardware di ultima generazione, in termini di memoria e capacità di calcolo, cresce esponenzialmente.
Il dibattito che circonda l’AI riguarda spesso l’impatto sul mondo del lavoro, cui alcune posizioni potranno essere sottratte, creandone tuttavia di nuove, eliminando funzioni ripetitive e di scarso valore aggiunto, offrendo opportunità di qualificazione ed avanzamento senza precedenti. Anche il tema della regolamentazione ha visto un importante sviluppo con l’emanazione della European Union’s Artificial Intelligence Act, che si pone quale riferimento di un’adeguata regolamentazione internazionale del settore. E se è poi vero che le “macchine” sempre più potenti e veloci assorbono elevate quantità di energia, è una delle capacità del settore quella di ridurre tale dipendenza migliorando al contempo le prestazioni, come la storia della tecnologia ha costantemente mostrato.
RICAVI DEI CHIP E DEI SEMICONDUTTORI PER L’IA
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