Infoazienda

Le Thurgau Indien Ladies diventano HC Davos. Ecco come si trasferisce un team di hockey

Per la prima volta in 102 anni, l'HC Davos ha una squadra femminile nella massima serie. Per fare questo è stato necessario uno dei trasferimenti più spettacolari nella storia dello sport svizzero.
Ovviamente, gli scatoloni sono stati disfatti da tempo. Julina Gianola (s.) e Ladina Staub nello spogliatoio dell'HCD.
Contenuto sponsorizzato
16.10.2023 05:00

Contenuto pubblicato su mandato del partner inserzionista, che ne assume la responsabilità redazionale.

Queste sono storie che si sentono soprattutto nell'hockey su ghiaccio nordamericano. Un giocatore si reca all'allenamento a Vancouver senza immaginare cosa lo aspetta, e il general manager lo informa che da subito il suo posto nello spogliatoio verrà occupato da un concorrente, e che l'aereo lo sta già aspettando all'aeroporto per portarlo in una squadra di serie inferiore dell'East Coast. Oppure un intero club viene trasferito per motivi strategici, con leggerezza e senza tenere conto di emozioni e stati d'animo. Al momento si è sparsa la voce che gli Arizona Coyotes potrebbero presto ritrovarsi in Québec, Canada.

In Svizzera la situazione è un pochino più tranquilla. I trasferimenti sono processi relativamente trasparenti e ben organizzati, e i principali interessati hanno almeno diritto di veto. Si può escludere che un giocatore professionista di hockey su ghiaccio si svegli a Kloten la mattina e (senza volerlo) si corichi la sera con un nuovo datore di lavoro a Ginevra.

Il trasferimento più brusco

Le giocatrici del Thurgau Indien Ladies hanno fatto un'esperienza di questo tipo o, per lo meno, quasi. Fino alla scorsa stagione, il centro della loro vita sportiva era a Kreuzlingen, nel nord-est della Svizzera, sulle rive del Lago di Costanza. Ora partecipano al campionato con i colori dell'HC Davos, a 1600 metri di altitudine, come HCD Ladies.  Così, da un giorno all'altro, sono diventate le giocatrici di hockey su ghiaccio più quotate della Svizzera. Nel mezzo c'è stato quello che probabilmente è stato il trasferimento più spettacolare e improvviso della storia dello sport locale.

Era l'autunno del 2022 quando la storia ha preso una svolta pressoché inimmaginabile. È vero che c'era già stata una collaborazione tra i club di Thurgau e Davos e che si stava pensando a un'integrazione delle Thurgau Ladies nel tradizionale club grigionese, ma nessuno si sarebbe aspettato un'evoluzione così repentina. L'accordo è stato avviato da Andreas Staub, il presidente del Thurgau Indien Ladies.

Sua figlia, l'attaccante ventunenne Ladina Staub, è una delle giocatrici di punta della squadra. Ladina ricorda molto bene il momento in cui lei e le sue colleghe hanno saputo del trasferimento: «Nello spogliatoio è sceso il silenzio. Regnava uno stato d'animo che andava dallo stupore incredulo alla sensazione di venire travolte. Nessuna se lo sarebbe aspettato».  Circa la metà delle giocatrici è giunta alla conclusione che il trasferimento a Davos non rientrava nei propri piani. I cambiamenti sarebbero stati troppo grandi, soprattutto dal punto di vista lavorativo.

                                                                                              MAGGIORI INFORMAZIONI

 

L'altra metà della squadra, al contrario, ha realizzato altrettanto velocemente che si trattava di un'opportunità unica. Dopotutto, in grembo al club più famoso e titolato del Paese, le opportunità sono maggiori sotto ogni punto di vista rispetto al più limitato Thurgau. L'allenatrice Andrea Kröni, una delle cofondatrici della squadra femminile la pensa esattamente allo stesso modo: «Possiamo trarre vantaggio dall'intero pacchetto del club di Davos: dalle infrastrutture, alla logistica, all'assistenza medica fino al lavoro mediatico».  Anche le condizioni economiche sono decisamente migliorate di colpo. Tutte le giocatrici sono assunte dal Club (almeno) al 20% e ricevono la percentuale del salario minimo stabilito per legge (3749 franchi al mese per un lavoro con monte ore al 100%). Per fare un confronto: al Thurgau, le giocatrici dovevano anche pagare una quota annuale di 1000 franchi.

Un'impresa titanica a livello organizzativo

Tuttavia, anche a Davos le giocatrici non potevano guadagnarsi da vivere solo con lo sport e quindi per tutte si è cercato un lavoro sul posto. È stata un'impresa titanica a livello organizzativo, afferma Violanta Rominger, responsabile dei media dell'HCD Ladies ma, grazie alla rete di contatti del Club e all'impegno di Andreas Staub, è stato possibile trovare una soluzione per tutte le giocatrici.

Ladina Staub: «Non importa se mi trovo a Davos, a Weinfelden o da qualche altra parte».
Ladina Staub: «Non importa se mi trovo a Davos, a Weinfelden o da qualche altra parte».

Così le nuove arrivate ora lavorano per Davos Tourismus, per la comunità scolastica elementare o per la Clinica Hochgebirgsklinik. L'unica che ha potuto mantenere il proprio lavoro è stata Ladina Staub: «Lavoro per un'azienda di informatica soprattutto in telelavoro e in questo caso non importa se mi trovo a Davos, a Weinfelden o da qualche altra parte». La maggior parte di loro alloggia in appartamenti condivisi con altre compagne di squadra.

Dal punto di vista sportivo, la differenza rispetto alla scorsa stagione è tangibile. Quasi da un giorno all'altro, Staub e le sue compagne sono approdate in un altro mondo: «Non eravamo abituate ad allenarci in modo così professionale. Abbiamo tutto a disposizione: campo di tiro, sala pesi, bevande per l'allenamento, abbiamo persino uno spogliatoio nostro». Inoltre, le nuove abitanti di Davos possono avvalersi di tanto in tanto dello staff di allenatori maschile.  Per esempio, l'ex PostFinance Top Scorer e attuale aiuto allenatore dell'HCD, Glen Metropolit, ha dato preziosi consigli alle centravanti durante un allenamento. «È fantastico poter approfittare della sua esperienza», commenta Ladina Staub.

L'allenatrice Andrea Kröni: «Abbiamo la possibilità di scrivere un nuovo capitolo nella storia dell'HCD».
L'allenatrice Andrea Kröni: «Abbiamo la possibilità di scrivere un nuovo capitolo nella storia dell'HCD».

Si prevede affluenza di pubblico da record

Nel frattempo, tutti i partecipanti guardano al futuro con grande fiducia: «Abbiamo la possibilità di scrivere un nuovo capitolo nella storia dell'HC Davos», riferisce l'allenatrice Kröni. Un'occhiata al calendario delle partite rivela che l'HCD sta facendo molto perché ciò accada veramente. Le Ladies[JLM1]  giocano e si allenano praticamente solo nel leggendario palazzetto.

Inoltre, nell'ambito della Spengler Cup, gli è stata riservata una partecipazione molto speciale. Il 30 dicembre giocheranno la partita di campionato contro l'HC Ambri Piotta Girls. Visto che la squadra leventinese (insieme a quella maschile) sarà a Davos per tutta la settimana, si prevede una grande affluenza di spettatori e un nuovo record di pubblico per l'hockey su ghiaccio femminile in Svizzera. E questo non dovrebbe rimanere l'unico record stabilito dalla squadra femminile dell'HC Davos.