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Quale direzione prenderà l’economia svizzera nel 2025?

Le incertezze globali pesano sulla fiducia, ma le aziende svizzere guardano avanti.
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24.02.2025 00:15

Contenuto pubblicato su mandato del partner inserzionista, che ne assume la responsabilità redazionale.

Le incertezze globali pesano sulla fiducia, ma le aziende svizzere guardano avanti. Secondo il «Rapporto sulle opportunità 2025» di Raiffeisen, l’attenzione è rivolta alla tecnologia e all’innovazione, per capitalizzare le opportunità che si presentano e sfruttare il potenziale di crescita.

L’economia globale si troverà a dover affrontare numerose sfide anche nel nuovo anno: mentre l’economia interna degli Stati Uniti è in piena espansione, quella europea ristagna. Anche l’Asia, in particolare la Cina, difficilmente fornirà impulsi positivi. Nel complesso, secondo quanto prevedono gli economisti di Raiffeisen nelle loro prospettive annuali per il 2025, la crescita economica globale nell’anno appena iniziato sarà probabilmente debole come negli ultimi due anni. Ci sono anche fattori di incertezza, come la futura politica commerciale degli Stati Uniti, che offuscano la fiducia delle imprese in tutto il mondo, ma in particolare in Europa.

Nuove tecnologie in primo piano

Questi sviluppi a livello globale si riflettono anche nelle previsioni per la Svizzera. Gli economisti di Raiffeisen si aspettano una crescita economica dell’1,3% per la Svizzera quest’anno, rispetto all’1,1% dello scorso anno. Oltre al miglioramento delle prospettive di consumo – sostenute dall’aumento dei salari reali e dal rafforzamento del potere d’acquisto delle famiglie – a contribuire alla stabilità è anche il «dinamismo estremamente resiliente dell’importante settore chimico e farmaceutico», sottolineano gli economisti. Nel settore dei servizi, la domanda di lavoro rimane robusta.

La crescita delle esportazioni rimane un punto debole dell’economia svizzera, così come alcuni comparti dell’industria. In alcuni casi si registrano situazioni di lavoro ridotto e taglio dei posti di lavoro. Tali misure sono espressione del costante cambiamento strutturale. che impone alle aziende di rivedere e adattare continuamente i propri modelli di business, processi e catene di approvvigionamento. Non tutte le aziende sono in grado di far fronte a questi adeguamenti, e quindi ogni anno alcune di esse cessano le loro attività. Ciò non rappresenta un problema sostanziale per l’economia svizzera, purché le aziende possano continuare a crescere, siano presenti le condizioni necessarie, e si mantenga quella stabilità economica e politica, che molte aziende considerano il più importante vantaggio della Svizzera come sede di business.

Il franco forte è un’arma a doppio taglio

Questa stabilità si riflette anche nella forza del franco svizzero. Dalla primavera del 2021, il franco si è apprezzato del 20% rispetto all’euro. Sebbene questo renda più conveniente per le aziende l’acquisto di prodotti semilavorati sui mercati europei vicini, causa anche rincari interni e quindi rende più costosi i prodotti finiti da esportare. L’ulteriore accentuazione della forza del franco nel 2024 è ormai una «compagna fissa» dell’export e ritarda anche la ripresa del settore industriale. Gli economisti di Raiffeisen si aspettano quindi ulteriori interventi da parte della Banca nazionale svizzera (BNS) per limitare la pressione al rialzo del franco.

Proprio nel 2024, l’euro ha subito forti oscillazioni rispetto al franco. «Ciò rende particolarmente difficile la pianificazione e il calcolo per molte aziende», afferma Philippe Obrist, Responsabile Clientela aziendale di Raiffeisen. «Con le elevate fluttuazioni dei tassi di cambio, le imprese non sanno mai esattamente quanto guadagneranno dalle vendite all’estero o quanto costerà loro l’acquisto di prodotti semilavorati e finiti dall’estero». Tale contesto rende difficile anche la stesura di un bilancio previsionale affidabile. Queste sfide possono essere ridotte al minimo con una strategia valutaria e di copertura sviluppata in collaborazione con gli specialisti di Raiffeisen.

La burocrazia frena la crescita

Tra i rappresentanti delle aziende intervistate, il 77% ritiene che la burocrazia e i requisiti normativi siano di gran lunga l’ostacolo maggiore per la propria competitività. Sono questi i risultati del «Rapporto sulle opportunità 2025», un sondaggio condotto da Raiffeisen in collaborazione con l’Istituto per i servizi finanziari di Zugo (IFZ) dell’Università di scienze applicate di Lucerna tra oltre 200 manager di aziende prevalentemente di medie e grandi dimensioni. Le incertezze sulla crescita economica seguono con il 51%, mentre il 33% cita la geopolitica come uno dei principali fattori critici. A sua volta, l’assunzione di personale qualificato è la priorità assoluta per il 60% delle aziende al fine di rafforzare la propria competitività, prima ancora dell’accesso a tecnologie e innovazioni dirompenti.

Gli intervistati chiedono, pertanto, una minore influenza complessiva da parte della politica. Tre quarti dei rappresentanti delle aziende sono favorevoli a una minore ingerenza statale e a un minor onere normativo. I leader delle imprese vorrebbero anche una minore influenza in tema di politica fiscale e mercato del lavoro, di misure di politica finanziaria e monetaria, di regolamentazione della sostenibilità e di politica tributaria. L’unica area in cui si auspica un maggiore sostegno è la politica della formazione: il 47% degli intervistati sarebbe favorevole a maggiori iniziative statali in materia di formazione per contrastare la carenza di forza lavoro qualificata. In questo campo la concorrenza è particolarmente intensa. Secondo lo studio, la questione della manodopera qualificata non è solo un problema di deficit di risorse, ma molto di più. L’assunzione di personale qualificato è la leva più importante di cui le aziende dispongono per assicurarsi l’accesso a nuove tecnologie e innovazioni.

Il credito bancario rimane la fonte di finanziamento dominante

Il mantenimento o l’incremento della competitività, la stabilizzazione del core business e la promozione dell’innovazione sono i principali fattori che determinano il fabbisogno finanziario delle aziende. Due terzi delle aziende investono nei loro progetti con l’aiuto di crediti bancari o crediti in conto corrente. Poco meno di un quinto utilizza le ipoteche come base per i propri progetti. E una società su dieci finanzia i propri investimenti interamente con fondi propri. Secondo il «Rapporto sulle opportunità 2025» le aziende hanno bisogno di questi mezzi essenzialmente per espandere le loro attività commerciali. Gli strumenti di investimento tradizionali delle banche occupano la parte preponderante e l’accesso al credito è percepito come non problematico.

«Il Rapporto sulle opportunità 2025 mostra un atteggiamento differenziato delle aziende nei confronti dell’agenda politica», spiega Philippe Obrist, Responsabile Clientela aziendale di Raiffeisen Svizzera. «I dirigenti intervistati sottolineano che dobbiamo continuare a garantire la stabilità. Secondo l’indagine, le aziende hanno inoltre un chiaro piano per affrontare le varie sfide». Sono disposte ad affidarsi a nuovi modelli di business e tecnologie per garantire o accrescere la loro competitività. «L’accento sulle innovazioni tecnologiche mostra la direzione che deve intraprendere l’economia svizzera».

I presupposti per un buon anno 2025 per medie e grandi imprese

Le aziende svizzere stanno quindi andando molto bene. Secondo il rapporto sulle opportunità, le aziende sono consapevoli delle sfide, reagiscono con lungimiranza e si sforzano di cogliere le opportunità che si presentano.

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Cosa muove l'economia svizzera? Il «Rapporto sulle opportunità 2025» mostra come i manager di aziende di medie e grandi dimensioni reagiscono a sfide quali la carenza di manodopera qualificata e la burocrazia. Per lo studio sono stati intervistati 214 esponenti dei più alti livelli dirigenziali, tra cui membri di consigli di amministrazione e di organi di direzione. Un terzo dei partecipanti proviene da aziende con più di 250 collaboratori e un quinto da aziende con un fatturato superiore a 500 milioni di franchi. L’analisi annuale offre insight esclusivi su tendenze e strategie. Scarichi subito il rapporto e approfitti dell’esperienza di Raiffeisen con una consulenza personalizzata per la sua azienda.

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