La lettera di Trump a Erdogan: «Non fare lo scemo»

«Non fare lo scemo, non fare il duro». «Lavoriamo a un buon accordo. Tu non vuoi essere responsabile del massacro di migliaia di persone, e io non voglio essere il responsabile della distruzione dell'economia turca». È quanto ha scritto Donald Trump al presidente Recep Tayyip Erdogan in una lettera datata 9 ottobre, appena prima dell'offensiva militare turca in Siria.
Nella missiva, Trump offre a Erdogan un compromesso: «Il generale Mazloum (il capo delle Forze democratiche siriane, ndr) è pronto a trattare con te, e a fare delle concessioni che non ha mai fatto in passato. Allego in via riservata una copia della lettera che mi ha scritto, appena ricevuta». «La storia - aggiunge Trump - ti guarderà con favore se ti comporti in modo giusto e umano. Ti guarderà come il diavolo se non lo fai. Non fare il duro. Non fare lo scemo!», aggiunge quindi Trump.
Oggi l’incontro con il vice presidente Pence
Intanto, è fissato alle 13.30 di oggi l’atteso incontro ad Ankara tra il presidente turco Erdogan e la delegazione Usa di alto livello, guidata dal vicepresidente Mike Pence e dal segretario di Stato Mike Pompeo, inviata d’urgenza da Donald Trump per chiedere un cessate il fuoco nel nord della Siria. I colloqui sono stati preceduti ieri da una polemica quando Erdogan aveva dichiarato che avrebbe discusso solo con Trump, salvo poi fare marcia indietro.
La delegazione americana, di cui fanno parte anche il consigliere per la Sicurezza nazionale Robert O’Brien e l’inviato speciale di Trump per la Siria e la Coalizione anti-Isis James Jeffrey, ha già avuto i primi colloqui preparatori con alti funzionari di Ankara, tra cui il portavoce e consigliere di Erdogan, Ibrahim Kalin, e il ministro della Difesa Hulusi Akar.he avrebbe discusso solo con Trump, salvo poi fare marcia indietro.
Salgono a 673 i curdi «neutralizzati»
È di 673 il nuovo bilancio dei «terroristi neutralizzati» (cioè uccisi, feriti o catturati), tracciato all’inizio del nono giorno dell’operazione militare della Turchia nel nord-est della Siria. Lo sostiene il ministero della Difesa di Ankara, nel suo ultimo bollettino diffuso stamani. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan aveva precisato che almeno 556 combattenti sono stati uccisi. Le notizie non sono verificabili in modo indipendente sul terreno.
Intanto, è stato fissato alle 13.30 l’atteso incontro ad Ankara tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e la delegazione Usa di alto livello, guidata dal vicepresidente Mike Pence e dal segretario di Stato Mike Pompeo, inviata d’urgenza da Donald Trump per chiedere un cessate il fuoco nel nord della Siria. I colloqui sono stati preceduti mercoledì da una polemica quando Erdogan aveva dichiarato che avrebbe discusso solo con Trump, salvo poi fare marcia indietro.