Gruppo BCO, occuparsi del presente pianificando il futuro
Mai come in questi mesi, l’imprenditorialità ticinese è stata messa a dura prova. Essere imprenditore ai giorni nostri vuol dire avere coraggio, visione e intraprendenza per garantire benessere al tessuto economico e sociale del nostro Cantone. Gli imprenditori saranno chiamati ad affrontare numerose sfide a livello economico e politico nei prossimi mesi, per sviluppare nuove strategie e concretizzare sforzi tangibili per poter migliorare e dare ampio respiro alle varie realtà.
Il Ticino è da sempre terra d’imprenditori, proprio per questo abbiamo deciso d’intitolare così il nostro percorso, focalizzando su imprenditori locali che ci forniranno la loro visione su argomenti di attualità e sul futuro. Ci parleranno delle sfide da vincere e di quale mentalità adottare per portare avanti aziende in un momento complesso come quello che stiamo vivendo. Ogni giorno, assistiamo a notizie di difficoltà, di nuove problematiche, d’incertezze e di scenari in veloce cambiamento, che rendono necessaria una guida aziendale estremamente dinamica e flessibile al cambiamento, tenendo conto di tutti gli aspetti. Sponsorizzata dalla Banca Julius Baer, questa nuova rubrica vuole trasmettere nuovi punti di vista che possano portare ottimismo e pragmatismo nel quotidiano imprenditoriale.
Il sesto imprenditore è Andrea Togni, presidente di VORTICE GROUP e partner e CEO del Gruppo BCO, presente in Ticino a Bellinzona e Lugano quale azienda specializzata in Family Office, fiscalità, contabilità, revisione e consulenza immobiliare. Il format prevede 8 domande puntuali, per avere una visione generale delle sfide che gli imprenditori devono e dovranno affrontare.
Quale impatto ha avuto il Covid-19 sulla vostra azienda? In che modo il vostro settore è stato particolarmente colpito?
Il Gruppo BCO si è dotato ormai da anni per lavorare da remoto. Avendo sedi a Bellinzona e Lugano, i nostri collaboratori hanno spesso necessità di spostarsi sul territorio. Inoltre abbiamo favorito la collaborazione con le neomamme, cioè quelle colleghe che hanno la necessità di rimanere a casa ma hanno mantenuto il loro rapporto di lavoro. Tutto ciò ha fatto sì che fossimo pronti già da marzo per il telelavoro. Inizialmente, abbiamo ridotto la densità degli uffici, spostando i collaboratori negli spazi meno occupati. A marzo abbiamo preferito lasciare a casa le persone che erano più sensibili all’emergenza e abbiamo continuato a lavorare in maniera continua da remoto.
Operate in diversi settori. Quali sono gli ambiti maggiormente in difficoltà e quali vede meglio posizionati per il futuro?
Il lockdown ha avuto un impatto violento sui mercati finanziari. Il Gruppo BCO, che si occupa di gestione patrimoniale, a marzo ha avuto settimane di grande intensità che poi sono state seguite da settimane di volatilità e difficoltà sui mercati finanziari. La situazione si è normalizzata solo dopo l’intervento delle banche centrali. Il mercato immobiliare ha continuato a lavorare in maniera costante perché, per l’amministrazione degli stabili, abbiamo garantito la continuità del servizio di picchetto. Tuttavia, c’è stato un rallentamento nell’intermediazione degli immobili; infatti non sono stati effettuati né visite né rogiti. Con l’arrivo dell’estate la situazione è tornata alla normalità. Siron, che si occupa della parte relativa alla contabilità, fiscalità e assistenza alle aziende, è stata molto sollecitata durante il lockdown per il carico amministrativo e burocratico a favore delle aziende di cui si occupa. Inoltre, ha dovuto richiedere quei contributi che la Confederazione ha immediatamente messo a disposizione dell’economia.
Come vede lo sviluppo economico ticinese?
Il Ticino è un territorio eccezionale, molto resiliente, con imprenditori e imprese uniche al mondo. Abbiamo delle unicità imprenditoriali nel Canton Ticino in grado di bloccare la produzione di aziende molto più grosse a livello imprenditoriale. Dobbiamo stare molto attenti a mantenere delle condizioni quadro favorevoli, per permettere all’imprenditore di fare impresa, di farla in maniera veloce, competitiva, competente, favorendo un aspetto che rappresenta un unicum in Svizzera, cioè la relazione tra impresa, ricerca e scuole.
Secondo lei come si affronta un passaggio generazionale di successo?
Il passaggio generazionale è spesso un momento estremamente critico nelle famiglie e nelle aziende. Le statistiche sono chiare e mostrano come molte realtà non sopravvivano al passaggio generazionale. Il fondatore dell’azienda è spesso da solo a decidere il destino dell’attività, cioè se proseguire con un carattere padronale, e quindi tramandare ad una seconda generazione i destini dell’azienda, oppure se trasformare l’attività in un’azienda manageriale. Trovare quindi un management professionale, in grado di custodire e portare avanti i valori della famiglia fondatrice.
L’evoluzione tecnologica sta portando grandi cambiamenti, sia professionali che nella vita personale. Cosa si aspetta per il futuro?
Penso che non ci si possa opporre al progresso della tecnologia. L’evoluzione tecnologica fa parte della storia dell’essere umano. Da diversi anni il Gruppo BCO ha investito molto nella tecnologia. La nostra piattaforma permette ai clienti di accedere in qualsiasi momento alle informazioni che li riguardano. È interessante seguire l’evoluzione tecnologica e penso che aggiornarsi significa essere pronti a rispondere alle nuove generazioni. Sono convinto che il rapporto con i clienti storici sarà diverso rispetto alle nuove generazioni che vorranno interagire con noi non al telefono ma, per esempio, via WhatsApp. Ecco perché è fondamentale per un’impresa essere attenta all’evoluzione tecnologica, a seguirla e a non opporvisi.
Vede un possibile sviluppo per quel che concerne la consulenza delle banche in tema di previdenza per gli imprenditori e per i dipendenti?
La previdenza è un tema estremamente interessante e importante per chi vive in Svizzera. Il nostro sistema permette di utilizzare la previdenza in maniera molto costruttiva anche attraverso lo sfruttamento del nostro sistema fiscale, uno tra i migliori al mondo. È una materia complicata che necessita della presenza di un consulente capace di accompagnare l’imprenditore e il personale nel mondo della pianificazione, del risparmio previdenziale, dell’investimento immobiliare e della gestione patrimoniale. Particolare attenzione va posta al risparmio di lungo termine, per arrivare alla pensione preparati al distacco dall’attività professionale.
Che messaggio vorrebbe dare per quel che concerne il presente e il futuro delle vostre attività?
Il Canton Ticino e la Svizzera sono luoghi straordinari. Siamo al centro dell’Europa, abbiamo una geografia fantastica, siamo un posto ideale dove vivere, fare famiglia, crescere, prosperare e anche dove poter fare impresa. Rispetto alle realtà circostanti, condurre un’attività in Ticino o in Svizzera, è molto più facile. Dobbiamo continuare ad attrarre eccellenze sia imprenditoriali sia famigliari per continuare a prosperare. Naturalmente, perché ciò continui ad essere possibile, dobbiamo evitare di complicare le condizioni quadro.
Cosa significa essere presidente di un colosso come VORTICE GROUP?
Significa avere una grande responsabilità. In primo luogo, perché VORTICE GROUP è un gruppo composto da circa 500 collaboratori in tutto il mondo, secondariamente perché negli ultimi 10 anni il management ha prodotto un grande sforzo per passare da impresa padronale a gruppo manageriale. In questi anni abbiamo aperto una fabbrica in Cina che produce e distribuisce in tutto il territorio cinese, abbiamo acquisito una seconda realtà in Italia e aggregato la VORTICE GROUP spagnola, attraverso l’annessione di un’azienda locale. Questa strategia ci ha permesso di divenire l’azienda che, nel campo della ventilazione, vanta il catalogo più ampio al mondo. Entrare in una struttura che ha cambiato radicalmente il suo aspetto e che sta cercando di mantenere la sua posizione in un mercato vasto e difficile, innovando e investendo in nuovi prodotti, rappresenta un’impegnativa ma entusiasmante responsabilità.