La passione di una famiglia per lo Sport

Mai come in questi mesi, l’imprenditorialità ticinese è stata messa a dura prova. Essere imprenditore ai giorni nostri vuol dire avere coraggio, visione e intraprendenza per garantire benessere al tessuto economico e sociale del nostro Cantone. Gli imprenditori saranno chiamati ad affrontare numerose sfide a livello economico e politico nei prossimi mesi, per sviluppare nuove strategie e concretizzare sforzi tangibili per poter migliorare e dare ampio respiro alle varie realtà.
Il Ticino è da sempre terra d’imprenditori, proprio per questo abbiamo deciso d’intitolare così il nostro percorso, focalizzando su imprenditori locali che ci forniranno la loro visione su argomenti di attualità e sul futuro. Ci parleranno delle sfide da vincere e di quale mentalità adottare per portare avanti aziende in un momento complesso come quello che stiamo vivendo. Ogni giorno, assistiamo a notizie di difficoltà, di nuove problematiche, d’incertezze e di scenari in veloce cambiamento, che rendono necessaria una guida aziendale estremamente dinamica e flessibile al cambiamento, tenendo conto di tutti gli aspetti. Sponsorizzata dalla Banca Julius Baer, questa nuova rubrica vuole trasmettere nuovi punti di vista che possano portare ottimismo e pragmatismo nel quotidiano imprenditoriale.
Il primo imprenditore è Bruno Balmelli, titolare di Balmelli Sport, azienda storica ticinese giunta alla terza generazione. Il format prevede 8 domande puntuali, per avere una visione generale delle sfide che gli imprenditori devono e dovranno affrontare. Spunti di riflessione critici e soluzioni concrete sono l’elemento principe di questa prima puntata.
Come stanno andando le vostre attività in questa fase in cui i contagi si sono ridotti ma il COVID-19 non è ancora sparito?
Diciamo che il settore sportivo ha avuto un grande beneficio, perché le persone hanno fatto più sport, più attività e non hanno fatto le vacanze. Abbiamo avuto una bella crescita di fatturato, mentre il settore abbigliamento è decisamente in crisi come in tutto il resto del mondo.
Le vendite online sono una carta da giocare accanto alle vendite tradizionali?
Io penso che sia una specializzazione per alcune aziende che sono preparate per fare quello, ma si tratta di un’altra attività. I piccoli imprenditori non avranno un grande successo attraverso la vendita online.
La Balmelli Sport è attiva da molto tempo a Lugano. Come giudica le linee di sviluppo urbano della città, da un punto di vista imprenditoriale
L’urbanizzazione di Lugano ha un problema di traffico incredibile. Bisognerebbe fare un piano futuristico che sia chiaro, in modo da avere l’accesso alla città e poi mettere a fuoco la zona pedonale, che sarà molto importante per il futuro di Lugano. Lugano deve cambiare un po’ la meta, deve essere una città turistica in futuro.
Che messaggio vorrebbe dare per quello che concerne il presente e il futuro delle vostre attività?
Le nostre attività sono basate sul servizio e sulla capacità professionale, e il nostro futuro sarà tutto lì. Oramai ci siamo divisi il mercato con le vendite online/semplicità d’acquisto per cose che non hanno un grande senso, un grande valore. Per tutto quello che ha qualità, tecnologia e prezzo alto, bisogna avere un contatto fisico, e la professionalità sarà vincente.
Quali sono secondo lei le principali sfide a livello imprenditoriale nei prossimi mesi?
Sinceramente il problema che abbiamo attualmente è che non arrivano gli stranieri. In definitiva, dovremmo lavorare molto bene con la clientela locale. L’arrivo del turismo sarà sicuramente un passo in più per quello che sarà l’allargamento della vendita, però ora dobbiamo accontentarci della clientela locale.
Lo smart working ha cambiato alcune abitudini di consumo e acquisto. Quali implicazioni vede per il prossimo futuro?
Secondo me nessuno può sostituire il lavorare in team, lavorare insieme, guardarci negli occhi e condividere la capacità lavorativa. Il lavorare da casa è stata una parentesi in questo periodo, ma non credo possa essere il futuro.
La pianificazione è un aspetto fondamentale per ogni imprenditore. Lei come lo affronta?
Sinceramente un imprenditore deve avere un fattore rischio incorporato dentro di sé, altrimenti non sarà mai un imprenditore. Bisogna credere in quello che si vuole fare e sviluppare progetti, perché se non semini è difficile raccogliere.
L’evoluzione tecnologica sta portando a grandi cambiamenti sia professionali che nella vita personale. Cosa si aspetta per il futuro?
Una fusione, magari un rallentamento da un lato e soprattutto una capacità professionale di voler sviluppare le cose e conoscerle a fondo, perché il rapporto umano è insostituibile. Io penso che la tecnologia sì, è un mezzo importante e bisogna conoscerlo, ma il futuro è fatto di rapporto umano.
L’intervista in versione integrale e completa è visibile nel video qui di seguito.