Commodity Trading: al centro dell'innovazione
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Quello del commodity trading è un settore complesso, su cui convergono influenze diverse, talvolta imprevedibili ma dal forte impatto: influenze economiche, finanziarie, geopolitiche, scientifiche e tecnologiche, normative, climatiche…
In Svizzera, al centro dell’attività del settore vi è SuisseNégoce, l’associazione di categoria che, direttamente e attraverso due organizzazioni regionali, rappresenta gli interessi di tutti gli attori collegati al commodity trading, svolgendo un’ampia attività di comunicazione e formazione.
Il nostro Paese ha assunto una posizione di rilievo nell'ambito del commodity trading, unitamente ad altre sedi quali Dubai e Singapore. Ginevra, Zugo e Lugano sono tradizionalmente centri nei quali il commercio di materie prime trova ampi spazi con la presenza di realtà consolidate.
Bastano alcune cifre ad evidenziarne l’importanza: 600 società con oltre 10.000 addetti altamente qualificati, che offrono sviluppi di carriera importanti in ambienti spiccatamente internazionali; un contributo significativo al PIL ed al gettito fiscale che, in centri quali Ginevra e Lugano, sfiora il 20%. Non da ultimo, investimenti rilevanti e continui in ricerca e sviluppo, che ammontano annualmente a svariati miliardi di franchi.
Le società di trading operano in un sistema che include banche ed altre istituzioni finanziarie, società di shipping ed agenti marittimi, operatori logistici, assicuratori ed altri fornitori di servizi. Si tratta di un’attività rivolta a regolarizzare i flussi di offerta, stabilizzando per quanto possibile i prezzi, tenuto conto dell’evoluzione della domanda, della capacità di fornitura, e gestendo i relativi rischi.
Questo settore è fondamentale perché riguarda tanto materiali tradizionali quanto quelli oggi essenziali nei processi di transizione tecnologica ed energetica, che richiedono ad esempio metalli rari e speciali, come l’insostituibile rame, necessari per l’industria delle batterie dei veicoli elettrici, dei panelli solari e di altre tecnologie avanzate.
Secondo le indicazioni dell’International Energy Agency (IEA), la domanda per i tre metalli critici essenziali (rame, nickel e litio) dovrebbe aumentare da 1,5 a 8 volte da qui al 2040, nel quadro dell’obiettivo «emissioni zero» che molti Paesi hanno fissato per il 2050.
Rileva Florence Schurch, Segretaria Generale di SuisseNégoce, come «la Svizzera ed in particolare il Ticino abbiano un ruolo determinante in tale contesto, con le loro numerose società attive nella negoziazione di metalli e minerali essenziali per la transizione energetica, molte delle quali sono situate nel Luganese».
Per fare l'esempio del rame, questo è un metallo molto versatile, essenziale per i cavi elettrici utilizzati nei veicoli elettrici, negli elettrodomestici, nell'edilizia e nell'industria. La necessità di infrastrutture per la distribuzione dell'energia sta facendo del rame il metallo strategico per la transizione energetica.
Le funzioni principali dei commercianti sono quelle di assorbire le differenze di prezzo di mercato tra paesi o continenti, di trasportare e distribuire la giusta qualità, e di consegnare in tempi stabiliti, riducendo al minimo il fabbisogno di cassa per gli altri operatori della filiera ed i costi associati alle transazioni commerciali. Inoltre, le società di trading devono assicurarsi costantemente l'approvvigionamento, gestire i rischi, ottimizzare i ricavi e ridurre i costi delle operazioni. I commercianti spesso si occupano di organizzare anche finanziamenti per consentire alle società minerarie di medie dimensioni di acquistare attrezzature aggiuntive per migliorare la produzione, che viene consegnata a valle al partner commerciale.
La filiera dei minerali critici è complessa ed affronta numerose sfide, dall'estrazione, alla lavorazione, alla conseguente fabbricazione di semilavorati e fino all'utilizzo di questi nei prodotti finiti, come indica Matteo Somaini, Presidente della LCTA-Lugano Commodity Trading Association. «Mentre la domanda di questi minerali continua a crescere, stimolata dalla transizione energetica e dalla proliferazione di prodotti ad alta tecnologia, garantire un approvvigionamento stabile e sostenibile diventa sempre più importante. Le parti interessate, compresi i governi, le industrie e le comunità, devono collaborare per affrontare queste sfide, diversificare le fonti di approvvigionamento e sviluppare nuove tecnologie che riducano la dipendenza dai minerali critici o migliorino l'efficienza del loro utilizzo. Ciò sarà essenziale per raggiungere gli obiettivi climatici globali e sostenere la crescita continua dei settori delle energie rinnovabili e della tecnologia.»
Somaini aggiunge: «Le considerazioni ambientali, sociali e di governance (ESG) stanno diventando sempre più importanti nel settore dei minerali critici. Gli investitori stanno prestando maggiore attenzione alle prestazioni ESG delle società minerarie, con particolare attenzione alla riduzione delle emissioni di carbonio, alla garanzia di condizioni di lavoro sicure ed alla protezione della biodiversità.»
Ulteriori informazioni: www.commoditieshub.ch