Lo sguardo

Abuso e «normalità» delle nuove tecnologie

Psicologi ed educatori sono concordi: prima di discutere di dipendenze, si deve considerare e valutare l’utilizzo dei dispositivi elettronici
L’uso smodato dei dispositivi elettronici nei giovani può, talvolta, creare dipendenza
Valeria Camia
12.03.2020 05:30

Nel 2001 Marc Prensky, newyorkese e studioso dei problemi educativi, coniò l’espressione «nativi digitali», per caratterizzare i giovani che, nati «nell’era internet», usano lo smartphone come se fosse un’estensione della loro memoria. Negli ultimi anni molte ricerche si sono focalizzate sul problema del rapporto tra la tecnologia e l’utilizzo che ne fanno i ragazzi. Recentemente, il Centro Studi Erickson e la psicologa Serena Valorzi hanno messo a punto una lista di regole da seguire prima di dare un cellulare a un bambino: dal periodo di transizione durante il quale il genitore usa lo smartphone assieme al figlio, all’importanza di dare il buon esempio, evitando di controllare e-mail durante i pasti, all’attenzione che il genitore deve prestare di fronte ad un manifesto disagio del figlio nei confronti di un uso scorretto delle chat del gruppo di classe. Una delle regole da seguire, secondo la Valorzi, riguarda il contenimento di tempi e modalità di accesso al web.
Lo sviluppo di una dipendenza da internet, poi, ha una radice comune con la dipendenza da una qualsiasi altra sostanza: «È una condizione medica che si crea nel tempo –, ha spiegato Marcello Cartolano, presidente di Ticino Addiction e responsabile del settore sostanze illegali di Ingrado –. E prima di essere tale ha attraversato una serie di fasi. Per questo è necessario chiarire il fenomeno del consumo prima di discutere di dipendenze. Ci sono varie ragioni e contesti che portano ad iniziare il consumo, che non porta necessariamente ad una dipendenza». Quindi, spiega Serena Valorzi, mezz’ora o un’ora al giorno possono non essere dannose se i ragazzi oltre che giocare ai videogiochi online, «fanno tante altre esperienze di relazioni dal vivo, con amici o con mamma e papà».
In ogni caso, ci sono alcune accortezze che permettono ai genitori di cogliere sul nascere il passaggio da consumo a dipendenza: ad esempio, il fatto che i ragazzi vogliono giocare per molto tempo, diventano irrascibili ogni qualvolta sono invitati a spegnere il cellulare, non hanno amici con cui uscire, si isolano e vanno male a scuola.