Addio a Marcel Reich-Ranicki

FRANCOFORTE SU MENO - È morto Marcel Reich-Ranicki, uno dei più importanti critici letterari tedeschi, quello che più di ogni altro ha tirato le fila della critica e della vita letteraria del Dopoguerra, soprattutto attraverso il Gruppo 47 (fu tra i fondatori) e le pagine culturali (ne fu il direttore) della Frankfurter Allgemeine Zeitung.
La sua era una voce ascoltata, volente o nolente, da molti: Brecht, Canetti, i Mann, Frish, Böll, Günter Grass.
Reich-Ranicki è stato anche autore di libri di vero peso come "La mia vita" e "Il caso Heine". Nel primo, ripercorre la sua esistenza: ebreo polacco, fu rinchiuso nel Ghetto di Varsavia; sopravvisse, con la moglie, a Treblinka; dopo la guerra fu funzionario, in Polonia, del Partito Comunista, per poi tornare in Germania nel 1958 e diventare quello che tutti - gli amici e i non pochi nemici - considerarono un "signore delle lettere".