Ambiente: giocare per imparare il rispetto
Per quanto i bambini siano generalmente curiosi verso il mondo animale e vegetale, comunicare loro, in modo scientificamente corretto, la complessità dell’ambiente in cui viviamo non è facile. Ancora più difficile è far sì che i comportamenti virtuosi nei confronti della natura si consolidano. Nessuno infatti nasce con il rispetto per l’ambiente incorporato. Di qui l’importanza di un’educazione ambientale che inizi quanto prima e che sia accurata e rigorosa, perché «conoscere è il primo passo per proteggere e conservare al meglio il nostro mondo», spiega Michela Leonardi, che lavora presso l’Università di Cambridge dove studia l’evoluzione e la distribuzione delle specie nel tempo in relazione al clima.
«Si pensi − continua la ricercatrice − al cambiamento climatico. Benché la problematica sia ormai nota anche ai giovani, non di rado si incorre nella tendenza a fare del clima un discorso semplificato e semplicistico, che non permette di cogliere la complessità del mondo biologico e naturale e di come persone e ambiente siano parte dello stesso sistema. Senza questa conoscenza è difficile sviluppare un atteggiamento di responsabilità duraturo nei confronti del nostro ecosistema.»
Proprio per spiegare ai ragazzi la relazione tra evoluzione e cambiamento climatico, Leonardi ha creato un gioco da tavola, Climate Change - the board game (disponibile in inglese e in italiano): pensato come attività didattica nelle scuole, ma scaricabile anche online per essere giocato ad esempio in famiglia, il gioco aiuta a comprendere, scientificamente, la complessità dei fenomeni biologici ed ecologici e come essi siano il frutto dell’interazione complessa di tante variabili.
Un’altra attività, adatta per i bambini a partire dai 6 anni e propedeutica allo sviluppo della consapevolezza degli equilibri che regolano la natura, è il gioco della catena alimentare: si sceglie un ambiente naturale (come la foresta, il deserto o la steppa) e poi si elencano, scrivendo o disegnando, gli animali e le piante che ci vivono. I nomi scritti o le figure rappresentate devono quindi essere ritagliati e disposti in cerchio, unendoli a seconda delle loro relazioni, ovvero ‘chi mangia chi’. Infine, anche «studiare» con mamma e papà le diverse confezioni alimentari disponibili in casa e identificare come saranno smistati gli imballaggi può diventare un momento ludico, ma utile, per riflettere sull’impatto ambientale di quello che si mangia e riflettere su come si possa fare per ridurre i rifiuti.