Allevare un cavallo nel rispetto della legge

Quello tra gli uomini e i cavalli è un legame antichissimo, che secondo diversi studi risale addirittura a 5.000 anni fa, quando questi animali vennero addomesticati. Fidi compagni di lavoro, viaggio e persino mezzi di trasporto, hanno contribuito enormemente all’evoluzione tecnologica del genere umano. Sebbene siano ormai abituati alla nostra presenza, i cavalli in natura hanno sempre vissuto in branco e con la possibilità di spostarsi molto ogni giorno per nutrirsi. Ecco perché ancora oggi è importante che chi ne possiede uno soddisfi entrambi questi requisiti, concedendo loro compagnia e spazio. La legge svizzera, attraverso il portale dell’Ufficio federale della sicurezza alimentare e veterinaria, dà delle indicazioni ben precise a riguardo.
Essendo spesso delle prede, i cavalli hanno l’esigenza di tenere l’ambiente circostante sotto controllo. Nell’ordinanza sulla protezione degli animali vengono stabilite delle superfici minime da dedicare loro. In base all’altezza del garrese (il punto più alto del dorso), viene stabilita la superficie del box per l’animale. Ad esempio ad un cavallo con un garrese tra i 162 e i 175 cm spettano almeno 10,5 metri quadri di spazio. Anche per gli equini tenuti permanentemente all’aperto la superficie di riposo (a parità di garrese) dev’essere di almeno 7,5 metri quadri.
I cavalli giovani, inoltre, devono essere allevati in gruppo ed essendo degli animali gregari, anche da adulti necessitano di un contatto visivo, acustico o olfattivo con i loro simili. Sia i box individuali che quelli di gruppo, infatti, «devono consentire un contatto visivo, acustico e olfattivo con un altro cavallo, pony, asino, mulo o bardotto», stando al documento. La legge inoltre stabilisce che «fino alla loro regolare utilizzazione e al massimo fino a quando non raggiungono i 30 mesi di età» i puledri svezzati devono essere tenuti in gruppo.
Spazi all’aperto e pascoli devono essere delimitati da recinzioni ben visibili che impediscano ai cavalli di scappare. Assolutamente vietato l’uso del filo spinato, che rischia di causare lesioni anche gravi agli animali.
Le stalle, inoltre, necessitano di un’illuminazione adeguata, per lo più naturale, e di una corretta aerazione. Indicazioni a cui si aggiunge la necessità di garantire un’area di riposo cosparsa di strame asciutto e pulito. Considerando il peso considerevole che devono sostenere, gli zoccoli devono essere curati al meglio. Sul portale dell’Ufficio federale della sicurezza alimentare e veterinaria sono indicati i centri di formazione riconosciuti per il personale addetto alla cura delle «unghie».