Curiosità

Conoscere il basenji, il cane che non abbaia

Gli appartenenti a questa razza non sono afoni, ma emettono ululati poco intensi, che ricordano lo jodel e il verso delle anatre
Gli appartenenti a questa razza non sono afoni, ma emettono ululati poco intensi, che ricordano lo jodel e il verso delle anatre
Red. Online
14.09.2020 18:00

Accettare la compagnia di un cane nella propria vita vuol dire fare i conti anche con il suo abbaiare e i suoi latrati. Questi versi, sebbene siano un modo per comunicare, non sono sempre ben accetti, soprattutto quando si vive in una zona poco isolata e si corre il rischio di arrecare disturbo agli altri. Se questo fattore è uno di quelli che fino ad ora vi ha fatto desistere dal prendere un cucciolo, c’è una soluzione: il basenji, altrimenti conosciuto come «cane muto».

Le origini di questo quattro zampe sono da ricercare in Africa Centrale, zona nella quale sono stati individuati i primi esemplari. Già nel III millennio il «cane del Congo» – un altro nome della razza – era noto presso gli antichi Egizi, che lo consideravano idoneo alla compagnia ma anche alla caccia.

In Europa, invece, i primi cuccioli hanno fatto la loro comparsa solo alla fine dell’Ottocento, attirando l’attenzione proprio per il loro interessante modo di abbaiare. Il basenji, infatti, non è afono: i suoi versi sono meno potenti rispetto a quelli degli appartenenti alle altre razze, ma anche molto particolari. I suoni che emette sono asciutti e brevi, simili a quelli dell’anatra e un po’ allo jodel, il canto tipico del Tirolo. Questa peculiarità dipende da una caratteristica fisica propria del basenji, cioè una particolare conformazione del ventricolo laringeo.

Benché sia soprattutto l’ululato dell’animale ad aver acceso i riflettori su questa razza, è opportuno parlare anche del suo carattere, che lo rende più simile ad un gatto piuttosto che ad un cane. Il basenji, infatti, è molto indipendente: non è raro trovarlo in disparte a leccarsi il pelo o alla ricerca di un momento di solitudine. Pur essendo un animale domestico, non è un grande coccolone ed è animato da una grande curiosità e da uno spirito vivace ed esploratore, che lo portano a giocare anche in modo diverso rispetto agli altri cani. Questo simpatico quadrupede vuole essere stimolato e non si accontenta dei pupazzi tradizionali e delle palline. Con idonei corsi di addestramento è possibile canalizzare la sua irruenza e, soprattutto, tenere a bada la sua testardaggine: se si è troppo permissivi, infatti, si rischia che il proprio amico decida di non ubbidire più ai comandi.

Scegliere il basenji come compagno di vita vuol dire fare i conti con un cane dal carattere forte, che non si lascia plasmare facilmente, ma anche con un amico fedele e protettivo. I suoi particolari versi e le dimensioni – altezza al garrese fino a 45 centimetri e peso fino a 12 chilogrammi – ne hanno fatto un cane molto amato da tenere in casa. L’unica accortezza è quella di mettergli a disposizione uno spazio in cui poter correre e divertirsi.