Consigli e accorgimenti per educare il gatto

Orgogliosi e indipendenti, i gatti sono tra gli animali più affascinanti in natura. Nonostante queste loro caratteristiche, anche i mici possono essere educati in modo efficace e senza costrizioni. L’importante è non bruciare le tappe, a partire dal momento in cui far entrare un gattino in casa: per i primi due o tre mesi di vita i cuccioli dovrebbero rimanere con la mamma, al fine di imparare i comportamenti fondamentali per vivere, come la pulizia e il procurarsi il cibo.
Per educare al meglio un gatto è necessario avere pazienza, adottando un sistema basato sulle ricompense: con i felini è quindi meglio usare la «carota» piuttosto che il «bastone». La disciplina eccessiva infatti tende a irritare il micio, con il quale diventerebbe più difficile instaurare un rapporto. Va poi considerato che i gatti piccoli tendono a distrarsi facilmente, in virtù del loro carattere vivace e giocherellone. È consigliabile, dunque, non dedicare troppo tempo ogni giorno all’addestramento, ma diluire l’attività: meglio cinque minuti quotidiani per mesi piuttosto che un’ora due volte a settimana. Uno degli esercizi più interessanti consiste nell’insegnare al proprio amico a quattro zampe a rispondere al proprio nome: per fare ciò si possono tenere in mano un po’ di croccantini, chiamandolo da una stanza all’altra e agitando la ricompensa.
Chi vive con un felino sa bene quanto questi meravigliosi animali amino affilare gli artigli. Si tratta di un comportamento naturale, data l’indole da cacciatore del gatto. Per evitare che rovinino mobili e divani è importante, fin da piccoli, mettere a loro disposizione un tiragraffi verticale, in modo tale che possano anche arrampicarsi. Alcuni mici trovano divertenti questi accessori, mentre altri tendono invece a ignorarli. In questo caso conviene usare un piccolo trucchetto, che consiste nello sfregare un po’ di erba gatta sul tiragraffi, oppure appendervi sopra un giocattolo. Se ciò non è possibile è utile predisporre un piccolo spazio casalingo in cui possano affilare le unghie, per esempio su un vecchio tappeto che non si utilizza più.
La dolcezza e la pazienza vanno usate anche quando il gatto si comporta in modo sbagliato, come per esempio salendo sulla tavola a ora di cena. In questo caso non lo si deve rimproverare a voce alta, ma prenderlo in braccio e metterlo a terra. A questo gesto si può accompagnare un semplice ordine, come: «No, scendi da lì», sempre con la massima calma. Solo in questo modo, infatti, si ottengono i risultati sperati.