È vero che gli animali sono legati al Natale?
Oggi è la Vigilia di Natale. Nel forno sta cuocendo qualcosa di buono e il profumo dei biscotti aleggia tra l’abete decorato a festa e i pacchetti incartati di mille colori. La tavola è ricca ed elegante e il presepe fa bella mostra di sé sul mobile della sala. Avete mai fatto caso che tra gli immancabili protagonisti delle feste ci sono proprio loro: gli animali? E non parliamo di cani e gatti infilati a forza in discutibili completini da finta renna o da posticcio San Nicolao. Ci riferiamo, invece, a quelle specie che da più o meno tempo accompagnano silenziosamente il Natale di ognuno di noi.
IL PRESEPE
Cosa sarebbe un presepe senza il bue e l’asinello? O senza i pastori con le loro pecore? Il Papa emerito Ratzinger nel volume «L’infanzia di Gesù» edito nel 2012 scrive che «nel Vangelo non si parla di animali», riferendosi ai Vangeli di Luca, Matteo, Marco e Giovanni. Ma lo stesso Benedetto XVI riconosce che «nessuna raffigurazione del presepe rinuncerà al bue e all’asino» che fanno ormai parte dell’iconografia cristiana. I due animali vengono, invece, citati nel Vangelo apocrifo dello Pseudo-Matteo e il presepio, come lo conosciamo oggi, è merito di San Francesco che espresse il desiderio di «rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asinello» come riportano le fonti Francescane.
BABBO NATALE
San Nicolao aveva un asinello e Babbo Natale non può viaggiare senza le renne che fanno volare la sua slitta. Nel 1823 la poesia A Visit from St. Nicholas introduce i sei fatati animali: «... and call’d them by name: Now! Dasher, now! Dancer, now! Prancer and Vixen, On! Comet, on! Cupid, on! Dunder and Blixem» che da allora non hanno più abbandonato la tradizione del vecchio signore con barba bianca e giubba rossa tanto sfruttato dalla Coca-Cola. Celeberrima è anche la canzone «Rudolph the Red Nosed Reindeer» dedicata alla specialissima renna dal naso rosso.
Non strettamente natalizi come tradizione, ma ormai immancabili come decori sono anche gli scoiattoli e i pettirossi. Un Erithacus rubecula che spicca tra i fiocchi di neve, infatti, evoca immediatamente il Natale. Questo è dovuto al fatto che, alle nostre latitudini, è presente principalmente nei mesi invernali quando agli stanziali si aggiungono le popolazioni che svernano in Ticino dalla Scandinavia.
Altro animale tenero e spesso impiegato in immagini natalizie è lo scoiattolo. Lo scoiattolo non va in letargo (ne abbiamo parlato a lungo nell’articolo «È vero che nei nidi di scoiattolo fa caldo?») e il suo manto rossiccio è ben visibile quando cerca freneticamente nella neve le provviste nascoste in autunno.
Avete altri animali che vi ricordano il Natale? In attesa di scoprirlo, giungano a tutti voi i nostri migliori auguri di Buone Feste!