È vero che gli uccelli non fanno pipì?

Si sa: la saggezza popolare spesso ha un fondamento di verità e così anche le poesie dialettali nascondono piccole perle naturalistiche. Lo ha scritto anche Delio Tessa, poeta milanese vissuto a cavallo tra ‘800 e ‘900 che gli uccelli non fanno pipì. Nella sua poesia «La giornada de me zio pescaù de Lacciarella» ci ricorda, infatti, una massima viva in vari dialetti ancora oggi: «Cìttus, mùtus pescaù, / no respond nè tant nè pocch, / parla poeu... quand pissa i occh, / Cìttus, mùtus pescaù!». Eh già, se una persona è muta, si può proprio dire che parla solo quando «pisciano le oche» perché si sa che questo non avviene mai. Ma è proprio così? In realtà la situazione è più articolata.
Il canale digerente, i dotti genitali e gli ureteri degli uccelli confluiscono tutti nella cloaca, che si apre quindi verso l’esterno tramite un’unica fessura e non attraverso strutture distinte come avviene, ad esempio, nella maggior parte dei mammiferi. Quindi, anatomicamente, è vero non si vedrà mai un uccello urinare, ma ciò non vuol dire che i reni non producano uno specifico secreto.

Negli uccelli i reni ci sono e funzionano benissimo, ma il prodotto finale di scarto non è l’urea - tipica dei mammiferi, gran parte degli anfibi, squali e alcuni pesci ossei - bensì l’acido urico, come negli insetti, in molti rettili e nelle chiocciole terrestri. Secondo gli studiosi, l’evoluzione ha portato a questa efficace strategia a causa del sistema riproduttivo degli uccelli. L’uovo con guscio solido, infatti, trattiene tutti i rifiuti prodotti dal pulcino in via di sviluppo (tranne i gas). Se venisse prodotta urea, molto solubile in acqua e tossica ad elevate concentrazioni, questa si accumulerebbe nell’uovo sotto forma di soluzione, danneggiando l’embrione con la sua tossicità. L’acido urico, invece, si solidifica sotto forma di cristalli che si accumulano senza danno all’interno del guscio.
Un’altra utile caratteristica di questo prodotto è che, a causa della sua bassa solubilità, può venir eliminato anche in condizioni di scarsità di acqua. Un uccello, infatti, riesce a eliminare 1 g di acido urico in 1,5-3 ml di acqua, mentre un mammifero necessità di ben 60 ml di acqua per eliminare 1 g di urea. Questo permette agli uccelli di colonizzare anche regione aride e con poche risorse idriche.
Nella cloaca l’acido urico si mescola con gli scarti provenienti dall’intestino e l’acqua in eccesso viene riassorbita. L’uccello depositerà quindi la tipica pasta biancastra, spesso chiamata guano, che erroneamente si identifica con le sole feci. In realtà è un misto di materiale fecale e acido urico. Quindi, in definitiva, possiamo affermare che gli uccelli fanno pipì, ma in un modo molto diverso dal nostro. La prossima volta che troverete «un ricordino» sul parabrezza dell’auto, potrete arrabbiarvi a ragion veduta!