Curiosità bestiali

È vero che il sangue non piace ai pipistrelli?

Quasi tutti i pipistrelli si nutrono di insetti, di frutta o di nettare e pochissime sono le specie ematofaghe
Quasi tutti i pipistrelli si nutrono di insetti, di frutta o di nettare e pochissime sono le specie ematofaghe
Martina Ravioli
26.03.2021 17:00

Ebbene sì. Con buona pace di tutti gli amanti di Dracula e vampiri vari, i pipistrelli - o perlomeno la stragrande maggioranza di loro - snobbano il canonico pasto di sangue. Di circa 1.000 specie di chirotteri, solo 3 si nutrono esclusivamente di sangue e vivono in America centrale e in Sud America. La specie Desmodus rotundas, ad esempio, si nutre del sangue di grandi uccelli e mammiferi, praticando una microscopia incisione con i denti affilati. Immette poi in circolo un anticoagulante presente nella saliva e lecca il sangue della ferita. Invece di avere paura, però, non possiamo far altro che restare ammirati perché, ancora una volta la natura ci sorprende. Nella saliva anticoagulante dei pipistrelli ematofagi, infatti, è stata isolata una glicoproteina, la draculina, che viene utilizzata nella cura delle vittime di infarti e attacchi cardiaci.

Oltre a «far bene al cuore», i pipistrelli sono utilissimi. Attualmente in Ticino sono presenti 23 specie di chirotteri (https://pipistrelliticino.ch/le-specie-ticinesi/) che si nutrono esclusivamente di insetti, tra cui le fastidiose zanzare. Quindi quando d’estate, all’imbrunire, si notano i primi voli di questi curiosi mammiferi alati, si può essere lieti e grati per il loro ruolo nell’ecosistema. In Europa solo la nottola gigante (Nyctalus lasiopterus) si nutre talvolta anche di piccoli uccellini. Altri chirotteri diffusi nel mondo sono frugivori - cioè si cibano di frutta -, ad esempio le volpi volanti, mentre affascinanti sono i «pipistrelli colibrì». Questi animali, presenti in America centrale, succhiano acqua e nettare direttamente dai fiori, proprio come i microscopici uccellini.

Curiosamente tutte le specie esistenti, anche quelle nettivore e frugivore, sono notturne e si orientano tramite ecolocalizzazione. Durante il volo i pipistrelli emettono dalla bocca e dal naso impulsi ad ultrasuoni utili sia per orientarsi che, nel caso degli entomofagi (cioè «mangiatori di insetti»), per cacciare la preda. Durante la caccia l’animale emette 10 impulsi al secondo che arrivano a oltre 200 nella fase di avvicinamento e cattura. L’eco di ogni emissione ritorna al pipistrello tra un impulso e l’altro. Minore è l’intervallo tra emissione e ricezione, più vicino è l’oggetto o la preda. Alcune falene notturne hanno elaborato delle sensibilissime antenne che captano questi ultrasuoni, permettendo loro di fuggire dal predatore.

Schema di ecolocalizzazione nei pipistrelli e disegno di un orecchione (Plecotus auritus), specie presente anche in Ticino
Schema di ecolocalizzazione nei pipistrelli e disegno di un orecchione (Plecotus auritus), specie presente anche in Ticino