Curiosità bestiali

È vero che le anatre mettono il gel?

La maggior parte degli uccelli acquatici si spalma sul piumaggio una sostanza idrorepellente
La maggior parte degli uccelli acquatici si spalma sul piumaggio una sostanza idrorepellente
Martina Ravioli
12.03.2021 17:00

Passeggiando sul lungolago, in una piacevole giornata primaverile o anche in una fredda serata ventosa, vi sarà capitato di osservare il lento e placido scivolare di anatre, gallinelle e cigni a pelo d’acqua. Ad un tratto un germano reale si è tuffato per catturare un pesciolino e quando è riemerso, le sue penne erano pressoché asciutte. Magia? Assolutamente no, piuttosto un semplice ed eccezionale adattamento di molti uccelli acquatici.

Questi animali hanno sviluppato una ghiandola adiposa, l’uropigio, posizionata vicino all’ano. La sua funzione è quella di produrre una sostanza oleosa e impermeabile che l’uccello raccoglie con il becco e spalma sulle piume, rendendosi così idrorepellente e permettendo alle goccioline d’acqua di scivolare via, senza bagnare le penne. In questo modo le ali non vengono appesantite, ostacolando il volo, e il corpo non si raffredda eccessivamente, cosa che accadrebbe se le piume fossero costantemente intrise d’acqua.

Non tutti gli uccelli, però, hanno un uropigio così funzionale. Il cormorano, ad esempio, possiede questa ghiandola, ma il suo secreto non rende le penne impermeabili. L’animale è così costretto a stare al sole ad ali aperte dopo ogni tuffo, per permetterne l’asciugatura e poter riprendere a volare senza troppa fatica.
Quindi sì, le anatre mettono il gel e questo, oltre a conferir loro un aspetto ordinato e lucido, facilita la vita acquatica.

Un cormorano in attesa dell’asciugatura delle ali
Un cormorano in attesa dell’asciugatura delle ali

Un’altra ghiandola indispensabile negli uccelli acquatici, ma questa volta sviluppatasi solamente in quelli marini, è la «ghiandola del sale».
Questa ghiandola, presente anche nelle tartarughe marine, permette agli animali di espellere le grandi quantità di sale ingerite con il cibo e con l’acqua di mare che bevono. Se l’uomo bevesse acqua di mare, invece di placare la sete, l’accrescerebbe. L’organismo, infatti, per eliminare il sale in eccesso, si troverebbe a produrre ancora più urina, disperdendo così moltissima acqua e disidratando l’organismo. Questo non succede agli uccelli marini poiché il sale in eccesso viene espulso, sotto forma di una soluzione di cloruro di sodio altamente concentrata (con una salinità che arriva al doppio rispetto all’acqua marina), direttamente dalle «ghiandole del sale» collocate sopra agli occhi. La soluzione esce attraverso le narici interne e gocciola dal becco. Per questo motivo, dunque, i gabbiani hanno sempre il becco gocciolante.

Un gabbiano con la tipica «goccia al naso»
Un gabbiano con la tipica «goccia al naso»