È vero che le balene e i cervi sono cugini?

Nuotare con i delfini è un desiderio di molte persone ed è effettivamente difficile restare indifferenti allo spettacolo offerto da un tursiope che salta tra le onde o da una balenottera azzurra, lunga trenta metri, che emerge dal mare. Ancora più complicato è accettare il fatto che questi animali, appartenenti ai mammiferi, non derivino direttamente dai pesci, ma si siano evoluti da antenati terrestri che hanno fatto ritorno in mare.
La lunga storia dei cetacei ha inizio nel Terziario inferiore (circa 65 milioni di anni fa) nell’attuale Pakistan. Qui è stato ritrovato il cranio allungato, provvisto di denti da carnivoro, della più antica balena conosciuta, il Pakicetus. Non disponiamo dello scheletro completo, ma una ricostruzione ipotetica lo immagina come un carnivoro semi-acquatico che viveva lungo le coste.

L’evoluzione procede lentamente e dobbiamo aspettare l’Eocene Inferiore e Medio (circa 55 milioni di anni fa) per trovare uno scheletro quasi completo. Si tratta dell’Ambulocetus, un mammifero simile ad una foca: gli arti sono adatti per il nuoto e le zampe trasformate in pagaie. Nell’Eocene Superiore (circa 40 milioni di anni fa) i cetacei sono infine diventati completamente acquatici e hanno raggiunto ragguardevoli dimensioni. Il Basilosaurus era lungo oltre 20 metri, aveva la testa piccola e il corpo lungo e sottile.
Dopo l’Eocene l’evoluzione dei cetacei si biforca. Da una parte troviamo i cetacei con i denti - come i delfini e le focene - che fanno parte degli Odontoceti, dall’altra le balene con i fanoni - come la balenottera azzurra - che fanno parte dei Mysticeti. Curiosamente, in entrambi i gruppi, le ossa del muso si sono spostate posteriormente per permettere alle narici - che diventano uno sfiatatoio - di portarsi sopra agli occhi: adattamento indispensabile dal momento che le narici devono essere tra le prime strutture a sbucare dall’acqua per poter respirare.
Che legame esiste, dunque, tra questa linea evolutiva e quella dei cervi? I dati morfologici - studio delle ossa, somiglianza dei denti e dei crani - e molecolari indicano che il gruppo sistematicamente più vicino ai cetacei sia quello degli artiodattili di cui, per l’appunto, fanno parte ad esempio i cervi e gli ippopotami. Quindi sì, anche se a prima vista può apparire assurdo, i cetacei hanno un legame di parentela più stretto con i cervi dei nostri boschi che non con le foche o i leoni marini che, invece, derivano da un antenato simile ad un orso, ma questa... è un’altra storia.