Curiosità bestiali

È vero che le libellule volano in retromarcia?

Nonostante un sistema di volo definito «primitivo», questi insetti sono sorprendentemente agili.
Nonostante un sistema di volo definito «primitivo», questi insetti sono sorprendentemente agili.
Martina Ravioli
02.07.2021 15:00

Osservare il volo di una libellula, magari seduti su di una panchina al bordo di uno stagno, sotto ad un grande albero che fa una piacevole ombra, è una delle situazioni più piacevoli dell’estate. Quella che a noi appare un’attività rilassante è, invece, il frutto di un frenetico movimento e della perfetta efficienza di strutture primordiali.

Le libellule, ordine Odonata (cioè «provviste di denti»), sono insetti antichissimi e ancora oggi il loro meccanismo di volo viene definito «primitivo», ma questo nulla toglie alla loro agilità. Sono, infatti, in grado di volare anche in retromarcia! Questo è possibile grazie alla particolarità del loro apparato motorio. Il movimento alare è reso fluido dai «muscoli diretti del volo» inseriti direttamente alla base delle ali. Quando il muscolo si contrae l’ala si abbassa e quando il muscolo si rilascia, l’ala si alza. I muscoli vengono attivati da una scarica di impulsi nervosi e, sorprendentemente, le due coppie di ali delle libellule, sono indipendenti permettendo così di volare all’indietro e di planare.

Lo si vede bene nel filmato seguente, realizzato da BBC Nature grazie ad una videocamera capace di catturare 2.000 immagini al secondo. Qui possiamo ammirare al rallentatore il perfetto movimento delle ali di questo insetto affascinante.

Spesso le libellule fanno paura per la loro dimensione - notevole al giorno d’oggi, ma nulla in confronto agli esemplari che raggiungevano i 70 cm durante il Carbonifero (circa 300 milioni di anni fa) - e per il ronzio che produce il loro tipico volo. In realtà, oltre ad essere inoffensive, sono molto utili dal momento che si nutrono anche di zanzare. I colori sono magnifici e sgargianti e i grandi occhi composti permettono a questi insetti una vista perfetta, grazie anche al collo mobile che consente una visione panoramica.

La venulazione delle ali forma una finissima filigrana. Le libellule europee sono di 113 specie diverse che si suddividono in due sottordini: gli Zygoptera (ali simili) - presenti in Svizzera con quattro famiglie - e gli Anisopetra (ali diverse) - con sei famiglie, ma il reticolo alare è abbastanza simile nei due gruppi. Ben riconoscibile anche dai meno esperti è il «pterostigma», una zona scura e inspessita posta nella zona anteriore dell’ala, vicino al bordo. Si ritiene che la funzione principale sia quella di rinforzare l’ala dove lo sforzo è maggiore in modo analogo, ad esempio, alla doppia cucitura degli jeans.

In Ticino una delle specie più diffuse è l’Azzurrina comune (Coenagrion puella), osservabile in tutti i fondovalle, ma rintracciabile occasionalmente anche fino a 2.000 metri di quota. Si tratta della specie più comune in stagni e giardini.

Un’esclusiva ticinese, non presente nel resto della Svizzera, è l’inconfondibile Smeralda di fiume (Oxygastra curtisii). La si trova solo nel Ticino meridionale, soprattutto lungo le rive del Ceresio e presso il laghetto di Origlio.