Con il naso all’insù

Fino a 50 semi in bocca e tutti in una volta sola

La nocciolaia ha un’apposita tasca sotto la lingua che le permette di immagazzinare e trasportare i pinoli
Per via del suo abito bruno, punteggiato di bianco, in Giappone è chiamata “il corvo delle stelle”
Martina Ravioli
02.06.2020 08:38

La nocciolaia, Nucifraga caryocatactes, è parente della ghiandaia e, come questa specie, nasconde le sue provviste di semi. I pinoli di pino cembro vengono immagazzinati in un’apposita tasca dilatabile che si trova sotto la lingua e che ne contiene anche 50 per volta. La nocciolaia trasporta i semi, raccolti tra agosto e ottobre, anche per 10-15 km fino ad un nascondiglio che reputa sicuro. Quasi tutti vengono ritrovati, ma vi è comunque un buon numero che resta sepolto nel terreno e che è indispensabile per la diffusione di nuovi alberi di pino cembro.

In Inghilterra e in Olanda questa specie viene addomesticata, mentre i giapponesi la chiamano “il corvo delle stelle” per via dell’inconfondibile piumaggio bruno punteggiato di bianco.

Le caratteristiche
La Nucifraga caryocatactes è un uccello ben diffuso in Svizzera. Si stima la presenza di 20.000 - 25.000 coppie diffuse lungo le alpi, le prealpi e le colline del Giura. La nocciolaia è lunga 32-33 cm, con un’apertura alare che si aggira sui 50 cm, un peso variabile tra i 160 e i 250 gr e un’età massima di circa 16 anni. Il piumaggio è di colore bruno, con vistose macchie bianche. Il becco è nero, lungo e solido. Il sottocoda è bianco, come anche i margini inferiori della stessa coda.
Qui è possibile sentire una registrazione del verso della nocciolaia che è aspro e gracchiante. Durante la stagione degli amori il canto diventa lamentevole e gracidante.

L’ambiente
La nocciolaia è diffusa soprattutto nelle foreste di conifere montane e subalpine. Predilige i boschi di cembro e di larice, mentre nella stagione invernale la si trova talvolta anche nei boschi cedui. Nidifica verso il margine superiore della vegetazione arborea, in ripidi pendii ricchi di alberi isolati. La massima percentuale di nidificazione si ha attorno ai 1.700 metri di altitudine secondo gli studi della Stazione Ornitologica di Sempach. In Ticino la si può osservare, ad esempio, lungo il sentiero didattico del Lago Ritom, dove si trova anche un pannello esplicativo a lei dedicato.

La riproduzione
Da marzo in poi le coppie si preparano all’unica covata annua che vede la femmina deporre 3 o 4 uova che vengono covate da entrambi i genitori per 18-21 giorni. I pulcini rimangono nel nido per circa 25 giorni, ma anche una volta che hanno imparato a volare, restano accanto ai genitori per diversi mesi, per imparare le tecniche di immagazzinamento del cibo.

La nutrizione
La Nucifraga caryocatactes si nutre prevalentemente di pinoli di pino cembro e nocciole. In autunno estrae i pinoli dalle pigne, li immagazzina nel sacco golare e li trasporta per nasconderli. Secondo gli studiosi, ogni nocciolaia raccoglie tra i 30.000 e i 100.000 pinoli l’anno e, dal momento che circa il 20% dei nascondigli non viene ritrovato, questo uccello è un elemento indispensabile per la diffusione del pino cembro. I nascondigli sono, solitamente, scavati nel terreno e, d’inverno, la nocciolaia riesce ad aprirsi un varco di oltre un metro nella neve caduta al suolo per raggiungere le sue riserve alimentari. Si ciba anche di insetti, uova di uccello e larve di vespe e api.

Scheda zoologica
Classe: Aves
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Corvidae