I molti sensi degli uccelli

L'olfatto, quasi assente in alcuni, essenziale per altri
Red. Online
30.07.2009 19:19

In questo periodo dell?anno si sente spesso parlare del comportamento da tenere nel caso di cuccioli di mammiferi trovati apparentemente abbandonati dai genitori. Si dice: "Non toccarli assolutamente; in caso contrario la mamma non riuscirà più a riconoscere il cucciolo, perché il piccolo risulterà impregnato del nostro odore". Tutto ciò vale però unicamente per i mammiferi.

Il senso dell?olfatto - fatte salve alcune eccezioni - non è infatti molto sviluppato tra gli uccelli. I genitori riconoscono i piccoli da altre caratteristiche non certo dall?odore. Nel caso in cui trovaste uccelli piccoli caduti dal nido, una possibilità è quella di raccoglierli e, se possibile, reinserirli (nel nido). Se ciò non fosse possibile allora val la pena metterli non lontani dal luogo della caduta, ma in una zona sicura, al riparo cioé da eventuali predatori. I genitori, solitamente, tornano e localizzano i piccoli tramite i gridi e continuano a nutrirli fino all?involo!

Ma... torniamo all?olfatto. Molti studi dimostrano che accanto ad alcune specie scarsamente dotate di questo senso, ne esistono altre per le quali l'odorato gioca un ruolo centrale (per non dire vitale). Basti pensare ad alcune specie di avvoltoi che usano l?olfatto per individuare le carogne di cui si nutrono; o, ancora, agli uccelli marini, alcuni dei quali in grado di seguire l?odore del pesce (che sentono anche ad una distanza di 25 km) grazie ad un olfatto eccezionale. Poi ci sono anche alcuni uccelli notturni, come ad esempio il kiwi della Nuova Zelanda, che riescono a localizzare il cibo (vermi sotto terra) grazie a narici situate all?estremità del becco. Pensare all'olfatto degli uccelli è pensare a un poliedrico modo di... sentire.