Intelligenza

Il genio incompreso del pesce pulitore

Secondo uno studio, l’animale che spesso nuota nei nostri acquari sarebbe in grado di riconoscere la propria immagine riflessa
Secondo uno studio, l’animale che spesso nuota nei nostri acquari sarebbe in grado di riconoscere la propria immagine riflessa
Red. Online
19.08.2020 18:00

Il «mirror test», test dello specchio, è un esperimento che gli scienziati usano per capire se un animale è consapevole di sé. Fino a qualche tempo fa, la prova era stata superata solo da esemplari considerati «intelligenti»: alcuni primati e cetacei, cavalli, gazze ed elefanti. Ma adesso a entrare nel club è anche il Labroides dimidiatus, meglio noto come pesce pulitore. Masanori Kohda, ricercatore dell’Osaka City University in Giappone, ha dimostrato che il pesciolino, grande circa come il dito di un uomo e molto diffuso negli acquari di tutto il mondo, è in grado di riconoscere la propria immagine riflessa in uno specchio: il pulitore è così diventato il primo della sua specie a superare il test.

L’idea dello scienziato giapponese, testata nel 2018, non è originale. Già nel 2016 alcuni ricercatori avevano osservato che le mante contemplavano il proprio riflesso all’interno degli acquari. Da lì il sospetto che i pesci non avessero nulla da invidiare a scimmie e balene. Per testare questa ipotesi, Kohda ha posizionato dieci pesci pulitori in dieci vasche con uno specchio. Passato qualche giorno, il ricercatore ha notato un comportamento strano: sette esemplari hanno iniziato ad attaccare il riflesso, probabilmente pensando si trattasse di un altro pesce. Con il prolungarsi della convivenza, però, l’atteggiamento è cambiato: i pulitori hanno iniziato a nuotare verso le specchio o «danzarvi» rapidamente di fronte.

Incuriosito dal comportamento atipico, Kohda ha organizzato un secondo esperimento. Dopo aver sporcato la testa dei pesci con un gel colorato in una posizione visibile solo con uno specchio, li ha messi nuovamente nelle vasche. Sette su otto hanno cominciato ad osservare con più frequenza il proprio riflesso, addirittura provando a ripulire la macchia.

I risultati non sono conclusivi e non confermano la presenza di un eventuale processo di pensiero interiore. Indicano, però, che il pesce pulitore è in grado di riconoscere la propria immagine riflessa al pari di altri animali. Se confermata, la scoperta potrebbe significare che a influire sul superamento del test sarebbero anche i comportamenti sociali dell’animale, e non solo la vicinanza evolutiva dall’uomo o lo sviluppo del cervello.

A mettere un freno a interpretazioni troppo ottimistiche dello studio è però l’inventore stesso del mirror test, Gordon Gallup, psicologo evolutivo dell’università di Albany (New York). Poiché i pesci pulitori sono specializzati nella rimozione di parassiti e germi dalle squame dei loro simili, il comportamento potrebbe essere dettato da un semplice istinto.

Quale che sia la verità, la prossima volta che osserverete questo pesce sguazzare in un acquario tenete a mente che potrebbe essere ben più di un semplice «pulitore».