Con il naso all’insù

Il legame tra il gufo e il detto “non gufare”

Questo rapace è a rischio d’estinzione e in Svizzera sopravvivono solo 200 coppie.
Il gufo reale si distingue dagli altri rapaci notturni per gli evidenti ciuffi auricolari
Martina Ravioli
02.11.2020 08:40

Abitante schivo e raro dei nostri boschi, è cronaca recente la reintroduzione in natura del gufo Elvis, questo splendido rapace notturno è presente in Svizzera con 200-230 coppie. Il numero minimo di esemplari lo colloca pertanto nella lista rossa come specie fortemente minacciata.

In Ticino la minaccia maggiore per la sopravvivenza della specie, oltre all’urbanizzazione del territorio, è costituita dalle linee elettriche che sono frequente causa di morte di questo rapace, come di numerosi altri uccelli. Proprio per via delle collisioni, Birdlife sostiene la revisione dell’Ordinanza sulle linee elettriche (OLEI) e ne auspica l’attuazione in tempi rapidi.

Il gufo reale è un super predatore poiché, da adulto, non ha nemici naturali e può pertanto venir paragonato al lupo o alla lince. Solo l’uomo lo ha a lungo cacciato poiché lo riteneva dannoso per l’arte venatoria, per collezionismo o per superstizione. Ancora oggi, soprattutto nel linguaggio giovanile, si usa l’espressione “non gufare” per invitare qualcuno a smetterla di essere di malaugurio o di prevedere sfortune.

Le caratteristiche
Il Bubo bubo, nome scientifico del gufo reale coniato da Linneo nel 1758, è il più grande rapace notturno europeo. Lungo tra i 60 e i 75 cm, ha un’apertura alare che arriva a sfiorare i due metri e un peso che si aggira attorno ai 2,5 kg per il maschio e ai 4 kg per la femmina che, come spesso accade tra gli uccelli, è più grande del compagno. Il piumaggio è folto e caratterizzato da toni bruni e marroni con macchie sparse. Il petto è più chiaro del dorso e il sottogola vira verso un grigio-biancastro. I giovani si distinguono, oltre che per le dimensioni, anche per la tipica peluria bianco-grigia. I colori vengono mantenuti identici sia d’estate che d’inverno. Tipici sono i grandi ciuffi auricolari che possono svettare anche per 9 cm e che permettono di distinguere questo rapace dalle altre specie notturne. Il suo volo è silenziosissimo grazie alle penne remiganti che, per via della loro morfologia, permettono il passaggio dell’aria attenuando il rumore prodotto dal battito delle ali. Caratteristici sono anche i grandi occhi gialli, il becco nero e le zampe ricoperte di piume.
Qui è possibile ascoltare il verso del gufo. Il maschio emette un suono sordo e grave, una sorta di “vùoh” ripetuto e udibile anche da grande distanza. La femmina risponde con un verso dalle note più alte e somigliante a un “uh-uh-uh”.

L’ambiente
Il gufo reale è sedentario e diffuso, con i pochi esemplari presenti, in tutta la Svizzera dal fondovalle fin verso i 2.000 metri di quota. L’habitat di questa specie deve essere caratterizzato da ampi spazi aperti con rilievi e affioramenti rocciosi. Nel fondovalle si trova in boschi radi e tranquilli con abbondanza di siti per la nidificazione e un congruo numero di prede.

La riproduzione
Fortemente territoriale, il Bubo bubo è monogamo e le coppie rimangono insieme per tutta la vita, la cui lunghezza può superare i 20 anni. Una volta scelto un territorio, questo sarà la sua casa e anche il sito di nidificazione che avviene prevalentemente attorno ai 500 metri di altitudine. Il maschio corteggia la femmina già in autunno emettendo il tipico richiamo. In primavera il nido viene creato in alberi cavi, vecchi ruderi, fessure delle rocce e, talvolta, in nidi abbandonati da altri uccelli. La femmina depone 2-4 uova e le cova per 35 giorni, mentre il maschio si occupa di portarle il cibo. I pulcini rimangono nel nido per una cinquantina di giorni, ma anche in seguito rimangono nei pressi dei genitori per molte settimane.

La nutrizione
Come tutti i rapaci, anche questa specie eccelle nella caccia che avviene sia con appostamenti che con l’inseguimento della preda. Il gufo reale si adatta a diversi tipi di preda. La sua alimentazione è composta da mammiferi – ricci, talpe, lepri, topi,...; uccelli – beccaccie, fagiani, piccioni,...; rettili – lucertole, orbettini,... ; anfibi – rane e rospi; invertebrati e anche pesci. Le prede sono divorate intere o in grossi pezzi e le parti non digeribili vengono rigettate sotto forma di borre.

Scheda zoologica
Classe: Aves
Ordine: Strigiformes
Famiglia: Strigidae