La curiosità

Il porcellino d’India, amore a prima vista

A dispetto del nome, la cavia domestica è originaria del Sud America. La sua docilità e il suo aspetto buffo lo hanno reso uno dei «roditori da compagnia» più diffusi
Si muove velocemente sulle quattro zampe, non salta e vive negli spazi che gli vengono dedicati
Red. Online
06.02.2020 06:00

Timido e pauroso, ma anche simpatico, tenero e facile da gestire. A dispetto del nome, il porcellino d’India (Cavia porcellus, o cavia domestica), non è orientale ma ha origini sudamericane, più precisamente dalla regione delle Ande peruviane. Si dice che sia stato allevato e addomesticato per la prima volta 7mila anni fa (anche a scopo alimentare) e venne introdotto in Europa nel XII secolo.

La sua docilità e il suo aspetto buffo lo hanno reso uno degli animali da compagnia più presenti nelle case di tutto il mondo. Essendo totalmente «vegetariano», il porcellino d’India si nutre di erba fresca, fieno e frutta e verdura di vario tipo. Mediamente misura tra i 20 e i 25 centimetri di lunghezza da adulto, arrivando a pesare circa un chilo.

Tenero e facile da gestire

La vita media si aggira tra i cinque e gli otto anni. A prima vista, soprattutto nel caso di esemplari giovani, molte persone lo confondono con lo scoiattolo. Tuttavia il porcellino d’India non ha coda, ha orecchie corte e unghie taglienti. Le zampe anteriori hanno quattro dita, quelle posteriori solo tre. La lunghezza del manto dipende dalla varietà e dalla specie. Per struttura e stile di vita è più simile al coniglio nano: si muove velocemente sulle quattro zampe, non salta e vive negli spazi che gli vengono dedicati. A dispetto della sua timidezza con gli umani, è socievole con i propri simili e in natura vive in colonie molto numerose.

Per questo può anche soffrire di solitudine, in appartamento. Come molti altri roditori, il porcellino d’India è «crepuscolare». Predilige le ore iniziali e finali della giornata. Ciò lo espone a molti rischi perché i predatori (anche semplicemente gatti) escono nelle stesse ore.

In casa necessita degli stessi accorgimenti di un coniglietto nano: va trattato con calma e cautela, evitando rumori forti e schiamazzi, facendo attenzione alle fasi di gioco, specialmente quando lo si prende in braccio: è tenero da accarezzare, ma le sue ossa sono fragili. Non avendo grandi capacità di difesa, quando teme per la propria incolumità tende a immobilizzarsi o a rifugiarsi in una tana.